Con un’ora di volo arriviamo a Da Nang. La città è moderna e si respira aria di vacanza: è il 1° giugno e c’è fermento, perché questa sera inizia il festival dei fuochi d’artificio. La nostra guida ci fa notare che negli ultimi tre anni ha sempre vinto l’Italia, ma io ho deciso di non prendere i biglietti per lo spettacolo per evitare la folla, invece ho optato per un hotel con camera affacciata sul fiume dove verranno sparati i fuochi, così ce li godremo comodi e al sicuro. Nel pomeriggio gironzoliamo per i mercati di Da Nang, incredibilmente grandi, puzzolenti ed economici, e visitiamo la vicina spiaggia di My Khe, tanto bella e famosa da essere circondata da resort di lusso.
Con un pulmino privato ci spostiamo a Hoi An, la romantica città delle lanterne. La nonna è scivolata in barca e camminare con il caldo non è una buona idea, così la nostra guida ci sorprende con due risciò per i nonni e le bici per i più giovani. Nonostante il caldo, l’area pedonale senza auto e traffico mette subito una sensazione di pace e tranquillità. Tanti i negozi, uno più bello dell’altro, ma mi accontento del giro in bici perché bambini e negozi è un connubio insostenibile.
Hoi An la sera si accende di lanterne ed è imperdibile: inserita dall’Unesco fra i World Heritage Sites, è perfettamente conservata, con il Ponte Giapponese costruito nel XVI secolo sullo stile di una pagoda, le sale delle riunioni (luoghi d’incontro degli abitanti per le feste) e le case tradizionali ancora abitate dai discendenti dei primi proprietari.
Il giorno successivo si realizza il desiderio del nonno di vedere il Golden Bridge, Cau Vang in vietnamita, dopo aver ascoltato un servizio televisivo che ne parlava. È una novità anche per la nostra guida, dato che il ponte è recente e i vietnamiti non sono soliti visitarlo. Partiamo dall’hotel salutando un’incantevole Hoi An già avvolta dal calore mattutino e attraversiamo paesini e campagna incontaminata. Dopo circa un’ora arriviamo a un immenso parcheggio da cui parte la cabinovia per il Cau Vang, il ponte sorretto da due mani.
Ci siamo premuniti di molta acqua per paura del caldo nella cabinovia e abbiamo iniziato il lungo percorso a piedi per arrivare alla partenza: ci sono molti turisti, nonostante abbiamo scelto appositamente un lunedì. La cabinovia è grande, spaziosa e per nulla soffocante. Inaugurata nel 2013, con i suoi 5801 metri di lunghezza detiene il guinness dei primati come funivia non stop a cavo unico più lunga del mondo. Tutto intorno a noi un bosco così fitto da non riuscire a vedere al suo interno, una giungla, colline verdissime. Sono le colline di Ba Na, un tempo frequentatissima località di vacanza fondata dai coloni francesi nel 1919, a cui negli ultimi anni le autorità locali hanno cercato di dare nuova vita ricostruendo un villaggio in stile francese, un parco divertimenti e lo splendido e panoramico Cau Vang, che ti dà l’impressione di camminare tra le nuvole. Il biglietto comprende la funivia, l’entrata al parco divertimenti e il pranzo self-service. Si può mangiare quanto si vuole, con l’accortezza di non avanzare cibo che, altrimenti, verrà fatto pagare per rispetto di chi non ha da mangiare.
Il Cau Vang è bellissimo: il paesaggio è da fiaba e le due grandi mani danno proprio la sensazione di sostenerti. Costruito lungo la Catena Annamita, una catena montuosa lunga più di mille chilometri che attraversa il Laos, la Cambogia e il Vietnam, spunta tra gli alberi del giardino di Thien Thai sulle colline di Ba Na. Realizzato a più di 1400 metri sul livello del mare, è lungo 150 metri ed è fatto di 8 campate. Nonostante sia recente, le mani di pietra sono state invecchiate e danno la sensazione di essere lì da secoli.
Tornati al pulmino, ci aspetta l’ultimo spostamento su strada: andiamo all’aeroporto di Da Nang per volare ad Hanoi, da dove domani mattina ci imbarcheremo per il nostro volo di rientro. Ci attende però un’ultima avventura. Dato che il volo per Pechino è molto presto al mattino e l’offerta di hotel di qualità vicino all’aeroporto è scarsa, ho prenotato 4 capsule in aeroporto. Che piacevole sorpresa! Le capsule sono in una zona tranquilla del terminal e, anche se i bagni sono esterni, trovandosi in un’area poco frequentata sono praticamente a disposizione degli ospiti delle capsule. Ci sono tv, acqua, salviette e una piccola colazione. Ci sistemiamo ognuno con un bambino nei letti a castello e ci addormentiamo tra un annuncio e l’altro. Ottimo il servizio sveglia al mattino: ci si alza, una rinfrescata e, prese le valigie, si arriva al check-in. Comodità assoluta!
Il viaggio esplorativo con nonni e bambini è stato un successo, adesso so che la guida locale saprà aiutare i viaggiatori che vorranno seguire i miei consigli e donerà loro la chiave di accesso al cuore del Vietnam.