Il Brasile è tante cose: natura prodigiosa di immense foreste e spiagge a dune di sabbia o falesie, città colorate e festose, fatte di tanta diversità di razze e culture che danzano insieme, in piena libertà, a ritmo di musica.
Di questo immenso, bellissimo e popoloso paese, assolutamente da visitare, è meglio dare la precedenza al Nord, in cui predomina il cuore verde della Foresta Amazzonica ma si trovano anche regioni ricche di storia e di tradizioni come lo Stato di Bahia, oppure al Sud, con Rio de Janeiro, San Paolo e Brasilia?
Se si pensa ai tanti paesi che lo circondano e all’oceano che lo racchiude, si può considerare il Brasile come uno scrigno, che conserva tanta storia e cultura e soprattutto 3 anime: l’anima rossa dell’antica popolazione indigena, l’anima bianca della dominazione europea portoghese ma anche olandese e francese, l’anima nera degli schiavi d’Africa. Vive la ricchezza di una realtà multietnica e di un variegato passato di un paese che ha trovato l’indipendenza solo agli inizi del XIX secolo e oggi convive con un visibile contrasto sociale e a volte arretratezza culturale. Ma anche questo fa parte del magnifico potpourri che Jorge Amado definì «la somma meravigliosa di ogni possibile contraddizione»: il Brasile eccentrico, unico e irripetibile, irresistibile.
Tutti conoscono la magia del Carnevale, la festa più famosa del Brasile, che si protrae per 5 giorni a cominciare dalla mezzanotte del venerdì precedente il mercoledì delle Ceneri. Questa festa è celebrata in tutto il Brasile, e in varie località è possibile assistere a manifestazioni molto più autentiche rispetto allo scintillio per turisti del Carnevale di Rio de Janeiro, che in ogni caso resta uno dei più spettacolari eventi del mondo.
In questo grande paese c’è un’enorme varietà anche nel cibo: carne e pesce non mancano mai, in particolare conviene approfittare delle churrascaria, dove a prezzi fissi viene servita a rotazione una quantità incredibile di carne arrosto di ogni tipo. Ottimi e rinfrescanti i succhi di frutta tropicale, su tutti il guaranà (frutto sacro agli indios che pare sia afrodisiaco, oltre che un buon rimedio contro lo stress!), e la cerveja (la birra locale). Nelle zone costiere, in particolare nel Nord-Est, si cucinano molto i frutti di mare e i caranguejos (granchi giganti). Manioca soffritta a volontà e, ovviamente, caipirinha a ogni pasto, rigorosamente a base di cachaça, lime e zucchero di canna.
Non resta che andarci in questo fragile, allegro ma anche malinconico paese, a volte violento, a volte felice, accattivante nella sua perfetta “imperfezione”.