Nel 1926, quando il Governo americano emanò l’atto di nascita della U.S. Highway 66 che avrebbe collegato il centro di Chicago a Santa Monica, nessuno poteva certamente immaginare che questa strada fosse destinata a diventare tanto celebre. Tutti conoscono la Route 66, ma pochi saprebbero raccontarne la storia.

La nascita del mito

La Route 66 nacque dall’esigenza di unire centinaia di piccoli comuni rurali di Illinois, Missouri e Kansas con Chicago e il ricco Middle East con la California. Il suo particolare tracciato diagonale, che attraversava terre pianeggianti con temperature meno rigide rispetto a quelle delle strade più a nord, la rendeva particolarmente adatta agli autotrasportatori diretti verso Ovest.

Nel 1987 l'Arizona ha concesso il riconoscimento di Historic Route 66 a un troncone della strada, avviando il percorso di conservazione e valorizzazione.
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Pochi anni dopo la sua costruzione, durante la Grande Depressione, la Route 66 divenne il teatro di un’importante migrazione: più di trecentomila contadini dell’Oklahoma furono costretti a lasciare la propria terra per cercare lavoro in California. Il racconto di questa tragedia che John Steinbeck fece nel suo romanzo Furore segnò l’inizio della celebrazione della Strada: la definì “la strada madre, la strada del viaggio“, rendendola simbolo di fuga e di speranza di una vita migliore per le migliaia di persone che la percorrevano.

Nel secondo dopoguerra la Route 66 divenne espressione di ottimismo, voglia di libertà e di evasione. Due milioni di giovani andarono in cerca del “sogno californiano” percorrendo i suoi 4000 km fino a Los Angeles. Tra questi anche Bobby Troup: sono sue le parole della famosa canzone “Get your kicks on Route 66“, cantata per la prima volta nel 1946 da Nat King Cole ed entrata a far parte dei classici del rock’n roll. È certamente questa l’età dell’oro della Route 66, che subì poco dopo un lento declino.

La Route 66 nacque dall'esigenza di unire centinaia di piccoli comuni rurali di Illinois, Missouri e Kansas con Chicago e il ricco Middle East con la California.
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Il declino e la ripresa della Route 66

Nel 1954 il governo decise di sostituire la Route 66 con una più ampia rete di autostrade. L’aumento di automobili e il verificarsi di gravi incidenti stradali, l’avevano resa ormai inadeguata alle esigenze del trasporto moderno. La Route 66 muore ufficialmente nel 1977: i cartelli che la indicano vengono tolti in Illinois per lasciare posto a quelli delle nuove Interstates.

Grazie alla letteratura, alla pubblicità e alla musica, che ne hanno fatto una delle strade più famose del mondo, nel 1987 l’Arizona concede il riconoscimento di Historic Route 66 a un troncone della strada. Da quel momento molte comunità lungo il percorso si sono impegnate a preservarla, attirando visitatori da tutto il mondo per rivivere il fascino del viaggio su strada nell’America del XX secolo.

Ripercorrere la 66 da St. Louis ad Albuquerque, con le vecchie pompe di benzina, i motel e i bar che risalgono all'epoca della sua costruzione, è proprio come tornare indietro nel tempo.
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Per chi condivide lo spirito della strada alla Jack Kerouac, guidare sulla Route 66 può essere un’esperienza memorabile, non solo per il paesaggio (dalle immense pianure del Texas si passa alle aree desertiche del New Mexico e alle cittadine pueblo), ma perché ripercorrere la 66 da St. Louis ad Albuquerque, con le vecchie pompe di benzina, i motel e i bar che risalgono all’epoca della sua costruzione, è proprio come tornare indietro nel tempo.