Luce infinita. Il 1° maggio a Reykjavík, capitale d’Islanda, non esisterà la notte ma, in cambio, vi verranno offerte 16 ore e 51 minuti di luce, che nasceranno da un’alba e sfumeranno in un tramonto senza fine. Giornate interminabili di cui sfruttare ogni secondo per esplorare la città e i dintorni. Ricordate invece che partire per il Nord a maggio in cerca dell’aurora boreale è di fatto un azzardo: meno buio c’è, più è improbabile avvistare le luci danzanti.
Cosa fare a Reykjavík
Se siete abituati a cardi e decumani, all’inizio orientarvi potrebbe sembrarvi difficile, ma basta che vi guardiate intorno un momento per capire che ci sono riferimenti altrettanto validi per girovagare a piedi per la capitale islandese senza alcun rischio di perdersi. Reykjavík è una capitale giovane e funzionale, che si è sviluppata in arretramento rispetto all’area del vecchio porto. Quella è di fatto la vostra meta, altrimenti vi ritroverete a gironzolare per quartieri residenziali, centri servizi o centri commerciali (con poche eccezioni). La vostra stella polare sarà l’Hallgrímskirkja, la chiesa che imita le formazioni laviche colonnari e che domina la città dall’alto di una collina. Non importa quante case e casette la circondino e vi circondino, tra un tetto e l’altro vedrete sempre sbucare la sua punta (73 m di altezza), che potete raggiungere mediante ascensore e da cui potete godere di una vista a 360° sulla città. Se mantenete saldo il proposito di raggiungerla, non potrete che ritrovarvi nel centro città.
Il centro si deve percorrere rigorosamente a piedi in ragione delle sue dimensioni contenute. Non esistono regole da seguire, camminate e scegliete le strade che vi ispirano. L’Islanda è la terra di un popolo tranquillo e disponibile, se doveste avere bisogno di aiuto non dovete far altro che chiederlo e, qualora vi ritrovaste circondati da turisti, entrate nel primo negozio e rivolgetevi al personale: islandese o straniero che sia, vi aiuterà a districare il problema.
Per chi fosse in cerca di consigli:
- raggiungete il porto e visitate l’Harpa, la costruzione in vetro che domina il lungomare e che ospita diverse sale concerti. La sua architettura interna è luminosa e moderna. È ideale anche per un pit-stop alla toilette…
- andate in cerca del Comune. La sua struttura non ha nulla di particolarmente fascinoso (grigio cemento), ma offre connessione wi-fi gratuita e affaccia sul laghetto cittadino. Seguite il perimetro di quest’ultimo e conquistate la collina della Hallgrímskirkja dopo aver percorso il ponte che lo attraversa, in questo modo incontrerete abitazioni colorate ed eccentriche che faranno tornare il buonumore che il vento islandese potrebbe avervi strappato via;
- scordatevi l’idea di consumare un pasto sano a buon mercato e non abbiate la presunzione di pensare di conoscere il vero gusto della carne di agnello. Chi vuole limitare la spesa può puntare al chioschetto degli hot dog rosso fiammante di BBP (Bæjarins Beztu Pylsur) che si incontra attraversando la strada davanti all’Harpa, altrimenti consultate il menù che trovate esposto sulla strada di un locale qualunque e verificate che esista la voce “lamb” (agnello). Nella zona del vecchio porto potete scovare anche una zuppa d’aragosta indimenticabile, ma il locale è tanto piccolo quanto richiesto, per cui tende a essere segnalato da un coda chilometrica.
Curiosare nei dintorni di Reykjavík
Avete tante ore di luce a disposizione, quindi sfruttatele al meglio. Non limitatevi a camminare per le vie della città, ma programmate qualche tour nei dintorni. Per chi fosse intimorito dalla variabilità del meteo islandese (non è un caso che vendano magliette con il motto “se non ti piace il tempo, aspetta 5 minuti”) e non se la sentisse di guidare, ci sono tour giornalieri che partono da Reykjavík e raggiungono i siti naturalistici più noti, e che si possono prenotare in anticipo.
Il tour del Circolo d’Oro vi porta al Parco Nazionale di Þingvellir, citato per ragioni sia storiche sia geologiche, poi nell’area geotermica di Geysir, dove vedrete l’unico e originale geyser d’Islanda, e infine a rinfrescarvi sulle sponde della cascata di Gullfoss.
Se non sono i chilometri che vi spaventano, provate però a spingervi lungo la costa meridionale, perché le cascate di Seljalandsfoss e Skógafoss non sono meno affascinanti di Gullfoss e la Reynisfjara Beach, la spiaggia nera vicino alla cittadina di Vík, merita una sosta in qualunque ora del giorno (fate attenzione alle onde, però: esattamente come segnalano i cartelli, il moto ondoso è irregolare ed è già capitato che il mare portasse via qualche turista troppo sicuro di sé!).
Una volta fatto il pieno della luce del Nord, non vi resterà altro da fare che pensare di tornare in Islanda in un’altra stagione, magari in piena estate per esplorare gli altopiani centrali o fotografare le pulcinelle di mare che pasteggiano sulle scogliere dei fiordi nord-occidentali.