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Il modo più suggestivo ed emozionante per arrivare in Bretagna sarebbe quello di giungervi dal mare, perché lo spettacolo è superbo: un ininterrotto e animato infrangersi di flutti, spesso altissimi, sugli scogli rossastri. Più semplice è la via dell’entroterra, dalle coste della Normandia o della Loira.
Arrivo libero all’aeroporto Atlantique di Nantes e ritiro dell’auto a noleggio.
Mattinata dedicata a una breve visita di Nantes, anche se la città meriterebbe molto di più che una toccata e fuga. Sesta città della Francia per dimensioni, ha saputo fondere modernità e opere d’arte, divenendo promotrice di numerosi eventi culturali. Degni di nota il Castello dei duchi di Bretagna, che ospita il Museo della città di Nantes e dove è possibile fare il giro dei bastioni, la Cattedrale, grande quanto Notre Dame de Paris, l’Isola di Nantes, che ospita i famosi animali giganti meccanici. Ma tutto il centro storico merita una visita, soprattutto il quartiere medievale con le sue case a graticcio.
Proseguite alla volta di Rennes, capitale della Bretagna dal 1561, vivace città universitaria e centro di ricerca nelle telecomunicazioni. Per quanto pochi dei suoi abitanti parlino ancora il bretone, essa rappresenta il centro del risveglio dell’interesse accademico nei confronti della cultura bretone. Inoltre ben pochi sanno che, dopo Strasburgo, è la città francese con più case a graticcio.
Pernottamento.
Rotta verso l’incontrastato simbolo della Francia del Nord, al confine tra Bretagna e Normandia. Un cono roccioso sormontato da un borgo fortificato che i francesi chiamano La Merveille. E’ più o meno isolato dalla costa secondo l’andamento della marea. E’ Mont Saint-Michel. Qui si può partecipare a Songes de nuit, percorso notturno guidato tra musica, silenzio, ombre e luci. Dall’VIII secolo l’abbazia è luogo di pellegrinaggio. Esempio di architettura religiosa medievale, è dal 1979 inserito nel Patrimonio UNESCO ed è silenzioso testimone delle più grandi maree d’Europa.
Pernottamento.
Partenza per Cancale, un piccolo villaggio squisitamente bretone: le sue case sono quasi tutte fatte di vecchie pietre, è punteggiato di rinomati negozi e quando ci sono delle belle giornate di sole, il mare si tinge di verde, fenomeno che ha dato alla regione il nome di Costa Smeralda. Il porto di Cancale è il cuore pulsante della cittadina: in fondo alla rue du Port, arriverete sulle banchine, da cui si gode, nelle giornate limpide, una vista spettacolare sulla baia di Mont Saint Michel. Lungo il porto troverete caffè e ristoranti di ogni genere, che offrono terrazze e dehors: è il luogo ideale per assaporare la magnifica atmosfera marinara della villaggio. Il centro di Cancale è piccolo e raccolto. Ci sono tanti piccoli negozi da scoprire e dove fare acquisti di prodotti tipici.
Proseguite per Saint Malò, principale porto bretone, austera città fortezza circondata da alte mura. Salire in cima a quelle mura e percorrere il lungo camminamento che circonda lo spazio urbano è uno stupendo modo per entrare nello spirito della Bretagna. Da visitare la Torre di Dojnon che ospita un museo storico. Interessante anche il Manoir Musés de Jacques Cartier, una delle ultime case di grandi navigatori rimaste. Una novità è l’acquario a la Ville Jouan-Avenue du Général Patton.
Dall’altra parte del Golfo di Saint Malò, Dinard è una affascinante località balneare divenuta famosa durante il periodo della Belle Epoque. L’impronta del turismo aristocratico di fine ‘800 è ancora ben visibile nelle sue ville altolocate arroccate sul mare, dagli incantevoli riflessi verdi, che creano un paesaggio con richiami vagamente britannici.
Lasciate Dinard alle vostre spalle e proseguite lungo l’interno. Scoprirete, di continuo, la linea di una collina verdeggiante o il disegno di un borgo antico. Uno di questi borghi è la gradevole e pittoresca cittadina (tra le più vecchie di Bretagna) di Dinan nella valle del fiume Rance, ricca di botteghe artigiane.
Pernottamento.
Proseguite verso ovest tra i magici scenari della Bretagna. A soli 20 minuti da Dinan Jugon les Lacs, città di arte e storia, è una delle mete turistiche più affascinanti della Bretagna, luogo d’incontro per gli amanti della natura e della storia. Le sue ville in granito e il meraviglioso ambiente naturale ne fanno la cornice perfetta per una sosta di charme.
Ormai siete giunti quasi alla punta estrema occidentale della Bretagna, testimonianza nel possente oceano Atlantico dell’Europa continentale. L’atmosfera che si respira da questi promontori non è ormai più quella di un avamposto ma di un’isola. Non è un caso che storia, tradizioni e lingua della gente si colleghino più alle isole britanniche che alla Francia. Gente di mare, insomma, più che di terra, che hanno dentro le esperienze d’oltre Atlantico, i lunghi viaggi su navi d’ogni tipo, la frequentazione dei porti d’ogni latitudine.
Il punto culminante della giornata di oggi è la Cote de Granit Rose: accogliente, autentica e superba. Si estende da Perros Guirec a Trébeurden, quasi a formare una penisola tutta di granito rosa. Paesaggi costieri, spiagge pulite e varie, acque limpide. Ma anche un patrimonio storico e culturale preservato e vivo.
Perros Guirec, adagiata su una stupenda penisola rocciosa, è sicuramente la località più famosa e più ambita della Côte d’Armor.
Una delle esperienze imperdibili, per ammirare il granito rosa in tutte le sue forme è quello di seguire un piccolo tratto del famoso Sentiero dei Doganieri, tra Perros Guirec e Ploumanach: questo antico sentiero a picco sul mare, ufficialmente segnalato come GR34, un tempo aveva lo scopo di sorvegliare le coste contro il contrabbando e i predatori di relitti. Se percorso nella sua interezza permette di fare il giro della Bretagna, a piedi o in bicicletta.
Quello tra Ploumanach e Perros Guirec è il tratto più bello e affascinante di tutto il percorso, che raggiunge punte di bellezza incredibile al faro di Ploumanach, dove l’erosione del mare ha creato forme inedite e suggestive. Il faro è costruito ovviamente in granito rosa e spicca nel panorama per essere l’unico elemento squadrato e artificiale che, con i suoi 20 metri di altezza, sovrasta il paesaggio rosato.
Pernottamento.
Continuate il vostro viaggio verso ovest fino a Roscoff, ridente cittadina affacciata sulla Manica, ex covo di corsari e bucanieri, oggi uno dei porti più affascinanti di Francia e un centro di talassoterapia rinomato (non molti sanno che la talassoterapia è nata proprio a qui, nel 1899, con il Rockroum Institute, fondato da un medico bretone, Louis-Eugène Bagot). Piena di carattere, questa antica città mercantile sulla penisola armoricana, ha molto da offrire ai turisti: vicino al vecchio porto, si trovano le sue residenze in granito rosa, che raccontano un’epoca in cui armatori e corsari ne fecero la loro città rifugio. Ancora attivo, il porto è famoso per la pesca del granchio e fornisce collegamenti con le isole affacciate sul Canale della Manica, Irlanda e Gran Bretagna.
Proseguite verso Brest, ultima tappa della giornata. Ben difesa e riparata entro un golfo profondo, le molte attività cantieristiche e la presenza della marina militare, oltre a quella civile, ne hanno fatto il centro economico e commerciale più importante di questa parte della regione. Le ricostruzioni dopo le molte distruzioni dell’ultima guerra, pur avendo reso meno tradizionale l’aspetto della città, non hanno però intaccato l’impianto urbano, a cavallo del golfo, che offre paesaggi movimentati e vari.
Uno dei pochi edifici storici rimasti è il castello di Brest. Oggi è sede del Museo Marittimo Nazionale, una fortezza medievale che testimonia il passato marittimo e militare di Brest. Infatti, grazie alla sua posizione strategica su uno sperone roccioso, il castello domina il fiume Penfeld, il suo imbocco e il porto. Il museo ospita una collezione molto ricca di modelli di navi, dipinti e sculture relativi alla tradizione navale della città.
Pernottamento.
Si vira a sud verso il porto peschereccio di Douarnenez, centro della sardina per eccellenza, che conserva un fascino difficilmente rintracciabile in altri villaggi della Bretagna. I suoi abitanti venivano chiamati “testa di sardina” e tutta la vita della città era imperniata sulla lavorazione e inscatolamento dei pesciolini. Per capire il fascino di questo posto occorre muoversi fra i vecchi vicoli della città che gravitano intorno al porto di Rosmeur. La popolazione viveva solo di pesca e spesso le condizioni erano degradate: qui si respira ancora l’odore di sardine.
Poco distante, adagiato sul fianco della montagna, il borgo di Locronan è insignito del titolo di “Più bel Villaggio di Francia”: appena varcherete l’ingresso vi renderete conto del motivo. Il villaggio, che sorprende per le sue case di granito blu, ai piedi della torre quadrata della sua chiesa, sembra uscito da un libro di favole. Luogo dalla forte essenza sacra, capitale della tela in Bretagna dalla fine del XV secolo alla metà del XVIII secolo, questa mecca del turismo bretone, amata da tanti registi che l’hanno utilizzata come location di film prestigiosi, incanta con i viottoli antichi e i suoi incantevoli scorci.
Il villaggio prende il nome da Saint Ronan, un eremita irlandese, fondatore della città nel X secolo. Locronan ha conosciuto il periodo più prestigioso dal XV al XVIII secolo, grazie al commercio di tela, lino e canapa. Oggi Locronan è uno dei luoghi più prestigiosi della Bretagna per il suo ricco patrimonio architettonico: infatti, costruito interamente in granito, il borgo ha conservato bellissime residenze rinascimentali e medievali, un insieme unico e originale.
Prossima tappa il paese medioevale di Quimper, situato al fondo della lunga e stretta confluenza dei fiumi Steir e Odet. Un tempo capitale della Cornovaglia francese, era chiamata dai romani Aquilonia. Il cuore di Quimper è la cattedrale di Saint Correntin (iniziata nel 1240 e terminata 2 secoli e mezzo dopo). Le strade lungofiume, collegate da un’infinita di ponti, sono riproposti al visitatore nello splendore del suo decoro rinascimentale, amorosamente restaurato.
Pernottamento.
Ex roccaforte della Bretagna, la cittadina fortificata di Concarneau ha una fortissima vocazione marinara, pur conservando un ricco patrimonio architettonico. Sopravvissuta nei secoli a guerre e scorribande corsare, riparata dai bastioni e dalla sue fortificazioni, Concarneau mostra la sua vera identità lungo le banchine del porto: potrete vedere pescherecci, cantieri navali, pontili che accolgono imbarcazioni di ogni genere, regate in partenza. La città è interamente rivolta verso il mare, annidata in fondo a una delle baie più belle della Bretagna, corredata di spiagge accessibili a piedi lungo la corniche: è il luogo privilegiato per attività balneari, nautiche e talassoterapiche. Viene chiamata La Città Blu, per via del colore utilizzato per tingere le reti da pesca che caratterizzano le banchine portuali. Le sue stradine acciottolate ospitano una varietà di ristoranti e negozi, da scoprire senza fretta, soprattutto in estate quando la città si anima di feste e di eventi. Ad esempio, il Carré des Larrons, situato nel cuore dei bastioni della città fortificata, nella stagione estiva si trasforma in un importante luogo di concerti di ogni genere, dove gruppi di orchestre e di folclore locale allietano le serate.
Proseguendo ancor più verso est, le strade costeggiano il mare e si insinuano verso i promontori esterni. Gli antichi paesi di pescatori e i più moderni insediamenti turistici mantengono, qui, un loro nobile isolamento.
Quell’isolamento che nell’Ottocento forse cercavano diversi pittori, come Paul Gauguin, nella cittadina di Pont Aven. Di quei giorni lontani rimangono, oltre ai paesaggi dipinti sulle tele dai loro illustri ospiti, gli originali atelier di pittura. Situato lungo il fiume Aven, il paese ha molti mulini, ma solo uno ancora funzionante. In quei mulini, come nelle vecchie case di pietra, spesso ora accuratamente restaurate, e in quelle di legno consunto ma ancora saldo a sorreggere pareti di antiche magioni, è la testimonianza del passato. C’è l’amore di conservarlo al godimento degli uomini di oggi e delle generazioni future.
Pernottamento.
Da Pont Aven, continuate la strada verso la stupenda costa meridionale, tutta golfi e baie che si immergono entro la terraferma per decine di chilometri, attraverso colline interne dove la presenza degli estranei è molto ridotta.
Quando già, ripensando agli straordinari paesaggi che la Bretagna vi ha proposto fin qui, alle emozioni offerte dal suo volto presente e dalla sua storia passata, cominciate a trarre un bilancio di questo itinerario bretone, giungete a Carnac, capitale della Bretagna preistorica (il nome significa “luogo dove si trovano tumuli di pietre”). A nord della città ci sono 3000 menhir (grandi massi verticali) allineati in modo perfetto. A che servivano quelle pietre? Nessuno ha risolto il mistero, neppure allargando lo studio alle altre testimonianze megalitiche che si ritrovano in Bretagna. Una delle ultime ipotesi ricollega i megaliti di Carnac alla distribuzione dei campi magnetici terrestri. Qualunque sia il vero significato dei menhir, il primo pensiero va alla fatica immane per trasportarli e collocarli, da parte di tribù primitive (27 secoli or sono), senza che essi avessero alcuna apparente utilità per la vita di tutti i giorni. Per visitarli è importante rispettare l’ordine del percorso, che segue il movimento del sole, cominciando da Kerlescan.
Attraverso una striscia di sabbia lunga 7 chilometri e larga solo 22 metri (nella parte più stretta) che la unisce alla terraferma, la penisola di Quiberon offre un fenomeno che non ti aspetti. Sulle due coste il clima è diverso. Quella orientale ha le spiagge riparate e quella occidentale, della Cote Sauvage, è battuta dai venti e dal mare. Molte le escursioni verso le isole che si trovano davanti a Belle-Ile-en-mer. Suggestivo l’Eclosarium, un museo dedicato solo all’ecosistema del mare bretone.
Pernottamento.
A pochi chilometri da Le Bono ecco Vannes, con lo spettacolare centro medievale. Interessante la cattedrale di Saint Pierre e la Cohue, uno dei più vecchi edifici, sede del museo del mare. Da vedere inoltre le Jardin aux Papillon e l’Acquario con i pesci tropicali.
Si lascia la costa bretone e la vista dell’oceano, proseguendo in direzione nord-est. Le strade sono strette, seguendo sempre la morfologia dei rilievi e rispettandola con antica saggezza. Si arriva alla cittadina medievale di Josselin, con un castello del 1400 cinto da poderose torri che contrastano con la facciata interna di granito in stile gotico. Nelle scuderie c’è il museo delle Bambole con 500 esemplari in cera e in legno. Da vedere la chiesa Notre Dame du Roncier fondata nel Mille. Ogni 8 settembre c’è la processione.
Pernottamento.
Prima di recarvi all’aeroporto di Nantes in tempo utile per la riconsegna dell’auto a noleggio e per il volo di ritorno, dirigetevi a Rochefrot en Terre, senza dubbio una delle più belle tra le «Petites cités de caractère» della Bretagna. Costruita su uno sperone roccioso e splendidamente fiorita, la città è animata tutto l’anno con belle boutique, gallerie e botteghe di artigiani. Ovunque, gerani e edera mettono in evidenza la pietra con i loro fiori colorati. Con le sue stradine con pavé e le insegne stilizzate, la città sembra un piccolo gioiello incastonato nel cuore del Morbihan.
Per un pranzo o uno spuntino veloce potreste fermarvi nel piccolissimo villaggio di Questemberg, magari passeggiando nel pittoresco mercato coperto completamente in legno e risalente al 1552. Se amate gli animali, potete visitare il giardino zoologico a Branféré, un parco safari con oltre 120 specie in libertà.
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Alloggerete in strutture tipiche della zona, B&B o Guesthouse, alcune con colazione, altre in self catering. Un’ottima occasione per una vacanza rilassante, in un ambiente familiare, intimo e piacevole.
A Quiberon sono tipiche le saporite sardine. Per gustarne tra le migliori, con anche il meglio del pescato del giorno servito in una ex rimessa per le barche, il posto migliore è l‘Aquaculture Jaouen. Gli amanti dei dolci, invece, non possono perdere un assaggio dei salidous, i dolci tipici locali con caramello al burro salato, in vendita alla Maison Armonine.
Altro luogo dove le sardine sono di casa è Douarnenez. Qui, al mercato coperto, c’è Penn Sardin, dove potrete acquistare i barattoli dei preziosi pesciolini.
Una vera specialità gastronomica di Mont Saint Michel e dei suoi dintorni sono gli agnelli prés salés, ovvero allevati sui pascoli della baia. La carne di questi animali è particolarmente prelibata e rinomata grazie al suo sapore unico, che gli ha valso il marchio DOC. Infatti gli agnelli della baia si cibano di erba “salata”, che cresce sui prati salmastri, irrigati con l’acqua di mare ricca di sale e minerali. Di conseguenza la carne è già saporita e arricchita naturalmente con un sapore inconfondibile. Per assaggiare l’agnello pres salés meglio scegliere un buon ristorante nei paesini limitrofi, sicuramente più autentici e dove pagherete molto meno questo piatto rinomato.
Un luogo imperdibile di Quimper è il mercato coperto, proprio nel cuore della città, aperto tutti i giorni. A forma di scafo ribaltato, l’Halles Saint-François de Quimper fu inaugurato nel 1847 nell’ex convento omonimo: vanta molti negozi che offrono prodotti locali di macelleria, panetteria, cantina, salumeria, crêperie, salumeria, fioraio, pescheria, che vi permetteranno di assaggiare alcune specialità gastronomiche, che arrivano direttamente dai produttori locali. A Quimper si acquistano inoltre pizzi e tendaggi ricamati.
A Dinan ci sono molte botteghe nelle quali si lavora il legno e si scolpisce il granito.
Anche Vannes ha il suo grande mercato coperto. Una sala è interamente dedicata ai frutti di mare: a seconda della stagione di pesca, troverete capesante, granceole, spigole, orate e ovviamente le ostriche del Golfo di Morbihan. Il mercato offre anche la possibilità di assaggiare in loco alcuni piatti preparati al momento per il pranzo, nell’area degustazione.
Le ostriche sono la quintessenza di Cancale. Potrete gustarle ovunque e in tutti i modi, ma l’esperienza imperdibile è quella di mangiarle direttamente in spiaggia. Infatti vicino al faro di Houle, il mercato delle ostriche si svolge sotto piccole tende a strisce bianche e blu, dove espongono diversi produttori locali. Potrete acquistarle, scegliendo la dimensione e le quantità, direttamente sul posto: ci sono le huîtres creuses, più piccole e meno costose, oppure le Cancalaise, dispendiose, grosse, polpose e rinomate: per rendere l’esperienza ancora più gratificante, accompagnate il vostro piatto di ostriche con un bicchiere di vino bianco. Una volta terminato l’assaggio, fate come tutti gli abitanti del posto: gettate le conchiglie sulla spiaggia. Ecco spiegato il motivo di così tante ostriche vuote sul bagnasciuga.
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