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Che meraviglia la vita di Federico II! Sarà camminando nella storia sulle sue tracce che scopriremo le origini del mito di un grande imperatore che visse nella sovranità del potere con il guizzo dell'intelligenza.
Dal 29 ottobre al 4 novembre2023
Arrivo a Barletta, nota in tutto il mondo come “la città della Disfida”, dal nome dell'episodio della guerra tra Francesi e Spagnoli all'inizio del XVI secolo.
All'arrivo, i viandanti saranno accolti dalla guida per una passeggiata alla scoperta dei maestosi palazzi storici e lungo la litoranea sabbiosa.
Nel meraviglioso scenario del castello di Barletta comincerà il nostro racconto.
Al suo interno è custodito l'unico busto esistente al mondo che raffigura l'imperatore Federico II, il quale lo incluse tra i castelli del giustizierato della Terra di Bari.
Il castello fu eretto dai Normanni nella seconda metà del XII secolo, e le diverse dominazioni che si sono succedute nel tempo hanno lasciato traccia del loro passaggio con interventi che testimoniano l'importante ruolo che la struttura rivestiva.
Furono gli Angioini a trasformarlo da maniero in fortezza, mentre gli Aragonesi, con l'imperatore Carlo V, ne consolidarono ulteriormente il ruolo di difesa.
Oggi teatro di eventi, mostre e manifestazioni, il castello conserva in ogni angolo il fascino della storia della città.
Cena in compagnia della guida e presentazione del programma.
Nel cuore del centro cittadino, partiremo a piedi dalla piazza della Cattedrale.
Raggiungeremo la valle del Basso Ofanto, dove sorge la collina del noto insediamento di Canne della Battaglia, teatro del celebre scontro fra Romani e Cartaginesi (216 a.C.).
“Annibale percorre trionfalmente il campo di battaglia di Canne dopo la vittoria, mentre i Cartaginesi furono quasi più spossati per la strage compiuta che per la fatica del combattere.”
Circondata da possenti mura, utilizzate per diversi secoli, Canne offre oggi al visitatore un lungo e affascinante percorso che include l'Antiquarium, i notevoli resti di epoca romana, paleocristiana e medievale sulla cosiddetta “cittadella” e infine l'antico villaggio daunio con sepolcreto in località Fontanella. In particolare, il consistente nucleo di materiale archeologico documenta la lunga continuità di vita di Canne dalla preistoria al Medioevo.
Tra il 5000 e il 4000 a.C. il territorio cannese sembra abbia goduto di un'elevata densità demografica, alimentata dalla vicinanza del fiume Ofanto, che permetteva la pesca, la caccia e la coltivazione di numerose specie vegetative.
Visita all'Antiquarium e della zona archeologica di Canne della Battaglia.
Nel pomeriggio è previsto il trasferimento a Canosa per la sistemazione in struttura e la passeggiata nel centro della città di San Sabino, la testimonianza più tangibile di un Medioevo in bilico tra Oriente e Occidente, Bizantini e Longobardi, Arabi e Normanni con i suoi preziosi arredi: il pulpito di Acceptus (1050) e la cattedra di Romualdus (1078-1089).
Eccezionale e unico il mausoleo di Boemondo d'Altavilla, principe d'Antiochia e condottiero normanno della I Crociata, zio di Federico II di Svevia. Il sepolcro è rivestito di marmo pregiato con il prezioso portale di bronzo forgiato da Ruggiero da Melfi, uno dei più antichi d'Europa.
Cena con le specialità locali e pernottamento.
Lunghezza: 16 km
Livello difficoltà: Facile
Dislivello: +359 m / -137 m
Durata: 6 h
Fondo stradale: sentieri, tratturi, sterrati e asfalto
Attraverso il centro di Canosa, passando dai siti storici più significativi, proseguiremo fino alle campagne e percorreremo il Tratturo Regio.
I nostri passi, tra eleganti colonne in marmo sormontate da capitelli ionici e da pulvini bizantini, a un tratto poggiano su splendidi antichi mosaici. Si tornerà indietro nel tempo, con il battistero di San Giovanni, il più grande del Sud Italia, edificato dal vescovo Sabino durante il suo longevo operato di cristianizzazione del territorio.
L'incessante edificazione di basiliche voluta dal Santo è l'emblema dell'importanza ricoperta dalla diocesi primaziale canosina nel VI secolo. La figura del vescovo è definita dagli studiosi tra le più rilevanti dell'età paleocristiana per via dei rapporti con San Benedetto e i suoi viaggi in Oriente come ambasciatore del papa durante il Concilio di Costantinopoli. Verranno descritte le mirabolanti avventure del Santo, i tentati avvelenamenti e i prodigi da lui realizzati.
Amante della cultura e dell'arte, maestranze bizantine e armene furono importate dall'Oriente e adoperate per la costruzione di numerose chiese sul territorio, come visibile nell'affascinante basilica di San Leucio, enorme impianto basilicale ispirato alla chiesa di Santa Sofia a Istanbul. Splendidi i suoi mosaici ma ancor di più i maestosi capitelli corinzi figurati originari del precedente tempio etrusco italico del III secolo a.C.
Ci metteremo in cammino lungo il tratturello e lo sterrato che segue l'acquedotto pugliese per giungere a una dimora padronale ottocentesca inserita in una suggestiva masseria nel cuore del parco nazionale dell'Alta Murgia, dove ci riposeremo nel giardino, scoprendo le erbe selvatiche e commestibili della Murgia.
Nelle “garighe murgiane”, tra aspre colline e grandi praterie disseminate di cardi, euforbie, ferule e asfodeli, i profumi più forti sono quelli del marrubio, del finocchietto selvatico, della santoreggia, dei mentastri e del timo serpillo, localmente chiamato “U srpùd”, dall'intenso e aromatico profumo dell'origano selvatico, da tutti e non a torto eletto “l'erba principe” della Murgia.
La borgata di Montegrosso, di appartenenza alla città di Andria, è un centro agricolo ai piedi delle Murge sviluppatosi agli inizi degli anni Trenta del XX secolo grazie al ministero dell'Agricoltura e completato negli anni Cinquanta dall'Ente Riforma su un villaggio già esistente, che in epoca precedente fu centro di raccolta e deposito della produzione cerealicola della zona.
Anticamente Montegrosso fu zona di transumanza, ci passava infatti il tratturello Canosa-Ruvo.
Ci riuniremo per la cena, dove ci delizieremo attorno al fuoco di un camino con i piatti tradizionali rigorosamente preparati in loco. Tutto tra bellezza e natura incontaminata.
Lunghezza: 18 km
Livello difficoltà: E – Medio
Dislivello: +237 m / -349 m
Durata: 6 h
Fondo stradale: sentieri, tratturi, sterrati
Dopo la deliziosa colazione, preparata sapientemente dalla padrona di casa, partiremo dal borgo del poggio che ci ha ospitati per proseguire lungo il territorio circostante, percorrendo i tratturelli fino a raggiungere Castel del Monte.
Un giorno emozionante per il viandante, che resta ammaliato dalla visione del maniero federiciano, la “corona di pietra” che si staglia nettamente all'orizzonte, a ogni passo sempre più imponente, dirigendo i suoi passi fino all'arrivo come una stella.
Lunghezza: 24 km
Livello difficoltà: E – Medio
Dislivello: +510 m / -240 m
Durata: 7 h
Fondo stradale: sentieri boschivi, tratturi, sterrati
Riprenderemo il cammino sulle vie che circondano Castel Del Monte.
Si visiterà il castello: Castel Del Monte è un capolavoro unico dell'architettura medievale, che riflette l'umanesimo del suo fondatore Federico II di
Svevia. Con questa motivazione, nel 1996, il Comitato del Patrimonio mondiale Unesco riunito a Merida (Messico) l'ha inserito nella World Heritage List.
Sul cammino si incrociano masserie, jazzi, poste, casedde, pagliari e peschiere antiche lungo tratturi, sentieri e mulattiere tra lecci e roverelle.
Ci dirigeremo verso Andria, una della città care a Federico II. La città era rimasta fedele al monarca svevo durante la ribellione delle città pugliesi ed egli le concesse esenzione dalle pesantissime tasse, lasciando incisa nella memoria la frase “Andria fidelis, nostris affixa medullis absit. Vale felix, omnisque gravaminis expers” (“Andria fedele, affezionata fino al midollo delle nostre ossa, alzati! Vivi felice, senza più alcun peso”). Queste parole furono scolpite sulla porta d'accesso alla città, porta Sant'Andrea.
Dopo la tappa di cammino, il gruppo potrà godersi un'immancabile sosta alla scoperta dei “tenerelli di Andria”, al museo del Confetto. Il museo è ospitato nella storica palazzina dalle volte in pietra, originaria sede della fabbrica di confetti. Un patrimonio di storia, di saperi, di tradizioni che la famiglia ha voluto onorare e perpetuare nel tempo e che è riconosciuto dal ministero per i Beni e le Attività Culturali quale bene di interesse culturale particolarmente importante.
Andria è la città dell'olio extravergine di oliva con la sua tipica cultivar “racioppa” o “coratina”, della famosa burrata, inventata nei primi anni del 1900, che si prepara ancora come da tradizione.
Cena in trattoria, dove potremo degustare preparazioni locali tradizionali e scopriremo i segreti della cucina e la passione per il buon cibo della gente locale. Tipico, con gli sponsali vengono preparati il famoso “calzone di cipolla” pugliese e le orecchiette, che vennero diffuse in Puglia tra il XII e il XIII secolo a partire dal capoluogo pugliese, dove tutt'oggi restano uno dei primi piatti più prelibati della città. In termine dialettale sono “L strasc'nat”, termine che nasce proprio dal metodo di creazione con cui la pasta prende forma quando viene strascinata sul tavolo di lavoro. Vengono cotte principalmente con le cime di rapa (piatto tipico particolare), con cavolfiori, broccoli e altre verdure; particolari sono anche le orecchiette al ragù rosso.
Lunghezza: 19 km
Livello difficoltà: E – Facile
Dislivello: +548 m / -171 m
Durata: 6 h
Fondo stradale: sterrati, tratti di asfalto
Si partirà la mattina dalla cattedrale di Santa Maria Assunta di Andria.
La sua primitiva costruzione certamente rimanda a un'epoca anteriore ai Normanni, come lo stile gotico e barbaro dimostrano. Il campanile, al dir degli storici, fu in origine costruito dai Longobardi, per uso di bastione, in difesa della città, ed era perciò detto “torre di guardia”, pur non elevandosi al di là del primo piano. Riccardo I Normanno, conte di Andria, circa nell'anno 1063, ingrandì l'antica chiesa, aggiungendovi le navate.
Negli scavi effettuati nella cripta nel 1904 furono rinvenuti questi avanzi scultorei, che gli studiosi del tempo ritengono essere appartenuti al mausoleo delle imperatrici sveve Jolanda di Brienne e Isabella d'Inghilterra. Una giustificazione a tale attribuzione la forniscono i rilievi delle aquile presenti su molti reperti, molto simili a quelle utilizzate nell'iconografia di Federico II.
Jolanda di Brienne, regina di Gerusalemme che qui partorì Corrado: la madre, diciassettenne, morì dieci giorni dopo, e Corrado IV di Svevia divenne re, designato alla successione dopo la morte di suo padre. Ascolteremo la storia di Corrado IV di Svevia e alcuni passaggi del libro Il re solo dell'autrice Bianca Tragni.
L'ultimo giorno insieme sarà dedicato al meraviglioso scenario della cattedrale di Trani. Inserita nella lista delle “meraviglie italiane”, è un esempio di architettura romanica pugliese.
La sua costruzione è legata alle vicende di San Nicola il Pellegrino, risalenti all'epoca della dominazione normanna.
La piazza antistante la cattedrale si illumina grazie ai raggi del sole riflessi sulla pietra di Trani, e da lì si gode della vista del castello Svevo, dove il prediletto Manfredi sposò Elena d'Epiro, lambito dal mare.
All'arrivo a Trani i viandanti saranno accolti dalla guida per una passeggiata alla scoperta dell'affascinante porticciolo turistico.
Saluteremo i partecipanti al cammino e la comunità locale con la consegna del Testimonium. Sarà l'occasione per sensibilizzare anche la cittadinanza sull'importanza del camminare come azione quotidiana che ci deve vedere parte attiva di un cambiamento lento e profondo.
Dalle arcate in via Statuti Marittimi del romantico porticciolo ci si ritrova immersi nella “giudecca” della numerosa comunità ebraica, che ebbe privilegi e protezione ai tempi di Federico II: un labirinto di stretti vicoli dove sono visibili due delle tre sinagoghe di Trani.
Transitavano la millenaria via Traiana nel Medioevo i cavalieri crociati che trovavano accoglienza presso l'ospedaletto, oggi chiesa di Ognissanti.
Giornata dedicata al completo relax prima della partenza per il rientro.
I viaggiatori saranno ospitati in strutture di diversa tipologia (B&B, affittacamere, agriturismi).
Si condivideranno le camere (triple o quadruple). Qualora ci fossero necessità particolari o l'esigenza di non dormire nella stessa stanza con altri, è possibile avere la camera doppia (il costo del pernottamento sarà soggetto a un supplemento).
Dopo la colazione si cammina e si consuma un pranzo a sacco, fornito giorno per giorno dagli organizzatori.
Si cena tutti insieme in strutture ristorative convenzionate (menu completo con prodotti locali e vino).
Partiremo a piedi da Barletta, adagiata sull'Adriatico con il castello a difesa.
Originariamente costituito da una torre fortificata normanna nell'XI secolo, l'edificio prende la forma di castello con l'imperatore Federico II nel XIII secolo. Oggi è sede del Museo civico, dove è esposto l'unico busto che rappresenta l'immagine di Federico II di Svevia. La cattedrale di Barletta presenta, sull'apparato scultoreo, preziose testimonianze del periodo crociato, quando Barletta venne scelta quale luogo di sosta e di imbarco per pellegrini e cavalieri diretti in Terrasanta.
Raggiungeremo Canne della Battaglia, mitico sito dove si svolse la famosa battaglia di Annibale, passando dalla antica città di Canosa, che divenne colonia romana. “Si genitum quaeres, hunc Canusinus habet”: così è inciso presso la sepoltura di Alberada di Buonalbergo a Venosa, madre del celebre eroe della prima Crociata Boemondo d'Altavilla, che volle fortemente essere sepolto a Canosa.
Attraverseremo i boschi del borgo di Montegrosso nel parco nazionale dell'Alta Murgia, in cammino fino allo splendido maniero di Castel Del Monte, che possiede un valore universale eccezionale per la perfezione delle sue forme, l'armonia e la fusione di elementi culturali venuti dal Nord dell'Europa, dal mondo musulmano e dall'antichità classica.
Transiteremo per la federiciana città di Andria, che custodisce nella cattedrale le spoglie di due mogli dell'imperatore svevo.
Concluderemo il viaggio a Trani, meta del viandante, con la cattedrale sul mare, gioiello nella città.
Il cammino è fattibile per persone in buono stato di salute e con un minimo di allenamento.
I chilometri di percorrenza potrebbero essere modificati per esigenze organizzative e in base alle condizioni meteo e dei relativi sentieri lungo il percorso.
Quote per persona in camera doppia su base 8-10 partecipanti da € 1080
6 pernottamenti con colazione + 5 pranzi al sacco + guida + cene + visite + trasporto bagagli + assicurazione
74 srl - P.IVA 04136790237 - [email protected]
Autorizzazione Agenzia Viaggi n. 4167 Provincia di Verona
Polizza RC Allianz Global Assistance n. 196646
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"Organizzazione e fornitura servizi di Tour operator e agenzia viaggio."
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