In mattinata recatevi nel quartiere di Lavapiés, che vanta decine di gallerie d’arte, per visitare il Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofia, inaugurato agli inizi degli anni Novanta del secolo scorso e dedicato all’arte del Novecento. Parteciperete a una visita con guida parlante italiano che in un’ora e mezza vi farà conoscere le opere più importanti della sua collezione.
Proseguite la visita del barrio Lavapiés, la più multiculturale tra le zone della città. Qui, accanto a taverne tradizionali, dove gli anziani del posto trascorrono le loro giornate, e al Mercado de San Fernando, il cuore gastronomico del quartiere, potrete trovare caffè africani, ristoranti asiatici e locali arabi.
Più a nord, il barrio Malasaña è forse il centro pulsante della capitale, con i suoi negozi di tendenza, i locali di musica dal vivo e la sua anima giovane. Il quartiere deve il suo nome a un’ex residente rivoluzionaria, Manuela Malasaña, una giovane sarta che lottò contro l’esercito invasore napoleonico nel 1808.
Per cena potete seguire le tracce di Hemingway anche sul piano culinario. Lo scrittore amava follemente questa città e vi ambientò parte del suo primo importante romanzo, “Fiesta”. Il libro, scritto nel 1926, si conclude in un ristorante chiamato Botin, che non solo era uno dei locali preferiti dello scrittore, ma è anche considerato il ristorante più antico del mondo. Il Botin, che si trova dietro Plaza Mayor, ha aperto nel 1725 e non è cambiato molto da allora, coi suoi pavimenti di pietra e le pareti rivestite di legno. Il ristorante è rinomato per la sua specialità, il maialino da latte, ma non aspettatevi un pranzo domenicale a casa della nonna, non sono né il cibo né il servizio il pezzo forte del Botin, piuttosto l’atmosfera da epoca passata.