Era il 907, meno di un secolo dalla fine del mondo. Lassù, sul monte Tomba, oggi Mont Saint-Michel, discese dal cielo San Michele, arcangelo guerriero, per imporre al vescovo Oberto un’impossibile impresa: costruire una chiesa sulla roccia. La leggenda dell’abbazia di Mont Saint-Michel comincia da qui, ma dietro e dopo la leggenda c’è soprattutto la storia.

L’architettura di Mont Saint-Michel

In origine venne costruito in onore di San Michele un modesto oratorio in una grotta. Un secolo più tardi l’oratorio divenne una chiesa carolingia, successivamente ristrutturata in chiave romanica e quindi in gotico fiorito. È quest’ultimo che segna più grandiosamente il complesso di Mont Saint-Michel, anche se nei resti degli edifici precedenti è ancora possibile leggere una delle più magnifiche lezioni sull’architettura europea. Lo scultore Henri Adam ha detto che qui “la forza piena di segno romanico si sposa alle curve graziose del gotico”.

Mont Saint-Michel: il modesto oratorio in una grotta si è trasformato in una chiesa carolingia, successivamente ristrutturata in chiave romanica e quindi in gotico fiorito.
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Mont Saint-Michel a rischio del mare

Isolata una volta al giorno dalla marea dell’Oceano Atlantico, l’abbazia è stata sempre tanto inviolabile dall’esterno quanto difficile da abbandonare. Le dune di sabbia che circondano il monte sono inoffensive solo all’apparenza. In realtà, le cronache del passato riportano innumerevoli episodi di malcapitati inghiottiti dal fango o inseguiti dai flutti della marea crescente, a conferma della precisione del nome del luogo: il toponimo per esteso suonava infatti “Mont-Saint-Michel-au-péril-de-la-Mer”.

Prima che fosse costruita la strada, raggiungere l’isola era un’impresa pericolosa, perciò nel suo periodo di massima decadenza, all’inizio del secolo scorso, fu trasformata in penitenziario. Ci finirono anche due prigionieri politici, Auguste Blanqui e Armand Barbès, che nella notte tra il 10 e l’11 febbraio 1842 tentarono l’evasione, ma la fune di lenzuola era corta e gli evasi dovettero invocare l’aiuto delle guardie.

La particolarità di Mont Saint-Michel è data anche, e soprattutto, dal fenomeno della marea.
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Il fascino delle maree

La particolarità di Mont Saint-Michel è data anche, e soprattutto, dal fenomeno della marea. Il golfo di Saint Malo, in fondo al quale si trova la baia di Mont Saint-Michel, è uno dei luoghi al mondo in cui la marea è più ampia, fino ai 14 metri, a causa della larghezza ridotta e della poca profondità della baia. Per quanto il fenomeno si osservi quotidianamente, solo in occasione delle grandi maree, che si verificano una quindicina di volte all’anno, Mont-Saint-Michel diventa un’isola vera e propria.

A tutela dei visitatori, sono attivi diversi canali per essere informati e avvisati delle maree:

  1. all’ingresso dell’area e lungo i sentieri che conducono al Mont, sono presenti pannelli informativi che forniscono dettagli sugli orari delle maree e che vengono aggiornati regolarmente;
  2. gli operatori turistici, le guide e il personale delle strutture di accoglienza avvisano regolarmente i visitatori riguardo gli orari delle maree, soprattutto nei periodi di alta marea;
  3. il sito web dell’ufficio del turismo offre informazioni in tempo reale sugli orari delle maree ed esistono anche app che forniscono avvisi e previsioni (ex. Météo France, Tides Chart – High & Low Tide Times e My Tide Times);
  4. in alcune circostanze, soprattutto durante le maree eccezionalmente alte, possono essere utilizzati allarmi sonori per avvisare i visitatori di lasciare la zona prima che l’acqua la sommerga.