L’inizio dell’autunno non è la stagione consigliata dalle guide per visitare le isole Lofoten, ma è la stagione giusta per un viaggio fotografico. Si possono cogliere tonalità, sfumature e ombre che non si saprebbero nemmeno immaginare in altri periodi dell’anno. Per questo sono partita nei primi giorni di ottobre, con una valigia pronta per gestire le temperature miti del giorno e quelle più vicine allo zero della notte, con il desiderio di smaltire il bisogno di viaggio accumulato negli ultimi mesi a causa della pandemia.
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Note per i paesaggi più che per la folla, le isole Lofoten in versione autunnale richiedono di avere un po’ di compagnia di viaggio: i pochi musei è facilissimo che siano chiusi, mentre è difficile avvistare abitanti a passeggio. Un piccolo gruppo di viaggiatori diviso su due furgoni è stato la misura ideale per riuscire a godermi le soste fotografiche senza lungaggini e ritardi, ed evitare la sensazione di sentirmi spersa nella natura. Sì, perché la natura alle Lofoten non ti abbandona mai, nemmeno la sera mentre cucini un piatto caldo: lei entra prepotente dalle finestre del rorbu, la celebre casetta rossa di legno arroccata sugli scogli, quasi sospesa sul mare.
Photo by Fiorella Buonagurelli
Paesini, spiagge, fiordi, cascate e montagne si sono alternati nei giorni. Se non fosse stato per gli artigiani del vetro soffiato di Vikten, il fabbro di Sund con i suoi cormorani e gli altri oggetti in ferro battuto, il museo dei vichinghi di Borg e il patron Steiner Larsen del museo dello stoccafisso, che ne ha aperto le porte apposta per noi, sarei tornata a casa convinta di aver vissuto una settimana in un luogo sospeso nel tempo, a causa della meraviglia provocata dai paesaggi delle isole Lofoten colorati d’autunno. Non mi aspettavo che un luogo già visitato trent’anni prima potesse regalarmi tanta sorpresa.
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Il culmine della sorpresa, comunque, la riserva sempre l’ineffabile aurora. Per quanto si possa essere attrezzati per monitorare l’attività solare e la copertura nuvolosa, attenti a valutare le ore di buio della notte e a controllare le notifiche delle app, l’aurora boreale mantiene il suo mistero e la sua grazia, comparendo solo quando lo decide lei. Non ero partita con l’obiettivo di rivederla, ma è stato un piacere quando è successo: lei che tingeva il cielo e faceva brillare le cime dei monti e la superficie dell’oceano, la combinazione simbolo del paesaggio delle Lofoten, tanto riconoscibile quanto commovente.