Esiste un luogo sulla Terra dove tutto è possibile, dove i cinque sensi trovano una pace mai raggiunta altrove, avvolti da un’energia quasi mistica. Nell’aria puoi sentire il profumo di cibo speziato mescolato alle note di un trombone, mentre incontri un fantasma travestito da pirata che sorseggia un caffè e chiacchiera con un ballerino di tip tap, entrambi parte dell’interminabile spettacolo di suoni e colori che da ormai 300 anni dipinge l’immagine di New Orleans. Qui si raggiunge un’altra dimensione, un luogo dove ognuno può essere ciò che vuole ed esprimersi liberamente, un mondo surreale nel quale perdersi e ritrovarsi più volte e a cui l’anima potrebbe rimanere legata.
Nata sotto il dominio francese come colonia portuale destinata agli scambi commerciali tra il Vecchio e il Nuovo Continente, ceduta agli spagnoli e poi tornata nuovamente alla Francia fino al 1803 (anno in cui diventa a tutti gli effetti città d’America), New Orleans conserva in parte un sapore europeo. Ma la città è soprattutto il frutto della fusione delle svariate etnie che l’hanno invasa e tutt’ora la vivono: la sua identità multiculturale la rende unica e ne ha influenzato storia e tradizioni nella cucina, nella musica, nella pittura, nella religione, nello sport e nel folklore.
New Orleans si racconta attraverso la sua gente, sempre pronta a ricominciare a sorridere e a far festa, anche nei momenti di difficoltà. Nonostante sia diventata famosa in tutto il mondo per lo straordinario carnevale e il Jazz and Heritage Festival, che hanno luogo rispettivamente a febbraio e a fine aprile, in qualsiasi periodo dell’anno la città offre un’infinità di occasioni per allontanarsi dalla realtà e cadere in un vortice di sana follia e divertimento: passeggiando lungo le sue strade ci si può trovare travolti da una parata, oppure assistere all’esibizione dei numerosi artisti di strada del French Quarter. Può capitare persino di essere trascinati in un fiume di gente che danza e canta al seguito di una scatenata Brass Band e scoprire che si tratta di un funerale!
La musica è ovunque e la si può ascoltare a qualsiasi ora del giorno e della notte. Il modo migliore per tenersi aggiornati sulle attività e sugli spettacoli è quello di impossessarsi della rivista mensile «Off Beat», disponibile in quasi tutti i locali e i ristoranti.
Tra le sue pagine si trovano anche consigli utili per assaggiare piatti della cucina locale come la jambalaya, piatto creolo con influenze provenzali, africane e spagnole, nato nel tentativo di realizzare la paella senza zafferano (dato il suo costo elevato!) e al quale negli anni sono state aggiunte numerose spezie (fondamentali la paprika e il timo). Da provare anche il gumbo, zuppa molto saporita e densa a base di pesce e di carne, condita con spezie, verdure, gamberi e okra, e il red beans and rice, fagioli rossi e riso dal sapore tutto caraibico, e i famosi sandwiches Po’ Boys, che ciascuno può farcire in base al proprio gusto.
Tutte queste prelibatezze potete trovarle nella maggior parte dei ristoranti della città, ma alcuni sono da citare come il Court of the Two Sister, dove assaggerete ottima cucina creola, il Napoleon House, il ristorante più antico della città, che si trova nel centro del quartiere francese e il Johnny’s Po-Boys dove è possibile scegliere tra oltre 80 diversi tipi di sandwiches.
Un’esperienza da fare, inoltre, è quella di partecipare a una vera lezione di cucina locale presso la New Orleans School of Cooking che si presta a intrattenere i turisti insegnando l’arte della cucina creola.
Grazie alle proposte giornaliere guidate, si possono esplorare i dintorni: gli “Swamp Tour” conducono nelle paludi a vedere gli alligatori e la fauna locale, tour storici portano a visitare le piantagioni e le maestose case coloniali, oppure si può optare per la navigazione del leggendario fiume Mississippi a bordo di un battello a vapore e prendere parte ai “Ghost and Voodoo tour” per addentrarsi nel mondo degli spiriti, assaporando storie e misteri delle case stregate.
Obbligatoria la visita al French Market, mercato all’aperto permanente dove si possono trovare oggetti interessanti e artigianato locale, e alla Congo Square nel cuore del Louis Amstrong Park, in passato luogo di ritrovo domenicale degli schiavi nell’unico momento di libertà concesso dai coloni, ora sede di concerti e festival in omaggio ai ritmi e alle voci di quei tempi.
Non si può rinunciare a passeggiare lungo le vie del Quartiere francese e, in particolare, lungo la sua arteria principale, Bourbon Street, per decenni simbolo della vita notturna e degli svaghi. Si tratta però di una zona poco autentica, la cui facciata commerciale è stata esasperata dalla presenza turistica. Chiunque volesse conoscere la vera anima musicale di New Orleans si deve allora addentrare in Frenchmen Street, punto di ritrovo di musicisti, artisti e scrittori bohémien, e laissez les bons temps rouler!
Vivere New Orleans e la sua straordinaria magia ti cambia. Milioni di anime di artisti sono rimaste incatenate ai suoi balconi di ferro battuto, alle sponde del fiume, ai lampioni e ai marciapiedi e sono divenute l’energia che trasuda dai muri e viene liberata nella sua musica, la stessa che fece dire a Louis Armstrong: «Non sai cosa significa sentirne la mancanza».