In fatto di viaggi il 2020 è l’anno dell’Italia per cause di forza maggiore. Non mi considero una super esperta del Bel Paese ma mi basta ripensare alle ultime brevi gite toscane e l’idea che l’Italia sia il piano B per le vacanze mi pare un peccato. Siete mai stati in Toscana, sulla costa degli Etruschi? Tra Livorno e Piombino non ci sono solo le spiagge bianche di Rosignano Solvay, anzi. Un paio d’anni fa ci avevo trovato 4 borghi e 1 geoparco che chiamerei piano A.
Castagneto Carducci
L’hanno chiamato così, Castagneto Carducci, in onore del poeta, ma di Carducci c’è giusto la casa d’infanzia, visitabile in orari rigorosamente variabili con la stagione. Il borgo fa da vedetta al mare dall’alto di una collina, vicoli con porte per nani, un gatto rosso che fa le fusa a qualunque cosa lo tocchi. La Premiata Fabbrica di Liquori Emilio Borsi, una bottega che vive da 220 anni ormai, profuma della storia che è rimasta incastrata tra le piastrelle sconnesse del pavimento e le volte, ma ti fa pagare con il bancomat i prodotti artigianali e i suoi liquori.
Foto di Laura Antoniolli
San Vincenzo
A sud di Castagneto Carducci si incontra San Vincenzo, il paese del marinaio, un tempo meta estiva dei vip italiani: Celentano e le gemelle Kessler si godevano le estati al bar Kimera, raccontano i cartelli turistici.
Oggi San Vincenzo è cittadina di mare, con profonde spiagge libere di sabbia. Ma la vera attrazione è la statua del marinaio, opera dell’artista-poeta Giampaolo Talani, scomparso a gennaio 2018. La sua storia, scritta in prosa, si legge all’inizio della passeggiata lungomare: «i granelli perforarono subito ogni poro della pelle e questa li lasciò entrare tutti, fino ad impanare l’anima appena venuta al mondo assieme a me». Il marinaio scruta il mare, con la sua chioma al vento, con un unico pesce ai suoi piedi, insieme a una barchetta di carta. L’orizzonte è fatto solo di onde, che diventano bollenti di sole all’alba e al tramonto.
Foto di Laura Antoniolli
Sassetta
Sassetta è piccola, costruita con i sassi, e tutta concentrata a tenersi in equilibrio sulla cima di uno strapiombo. Ci abitano in pochi, di certo meno dei colombi che borbottano sui tetti, ma in numero sufficiente per organizzare ogni anno il Simposio di scultura di marmo rosa di Sassetta. Quattro o cinque scultori vengono invitati a presentare un progetto e le loro opere vengono disseminate per i vicoli del borgo. Il marmo rosa celebra anche il Trofeo degli eccellenti, un torneo per i cani che fiutano il cinghiale, che Sassetta ospita ogni anno nel mese di giugno.
Foto di Laura Antoniolli
Il geoparco delle Biancane
Il geoparco delle Biancane è un assaggio dei fenomeni geologici che uno può vedere meglio alla solfatara di Pozzuoli oppure direttamente in Islanda. Non ci sono spettacoli di fumarole e pozze di fango ribollenti, ma il punto panoramico è un piccolo atlante della costa toscana tra Punta Ala e Piombino, al profumo di uova marce a causa di Madre Terra che sputacchia zolfo nei dintorni. L’importante è presentarsi con un buon paio di scarponcini e con un po’ di fiato, perché ci sono sentieri sconnessi e scalette.
Foto di Laura Antoniolli
Suvereto
La storia narra che Suvereto fu il primo libero comune dell’Alta Maremma grazie a Ildebrandino VIII degli Aldobrandeschi, prode cavaliere che nel 1201 protesse i suveretani dalle continue scorrerie dei pirati saraceni e concesse loro la Charta Libertatis. A ottobre è il paese delle pietre e del silenzio, ma la sagra del cinghiale a novembre e le manifestazioni Sapori tra le mura e Calici sotto le stelle ad agosto attraggono turisti italiani e stranieri.
Dalle vie principali partono viuzze laterali che si percorrono anche senza sapere dove portino, perché non c’è pericolo di perdersi: il centro storico di Suvereto ha confini chiari e netti, con due porte, una a nord e l’altra a sud. Fuori dalle mura, la modernità di Suvereto è ordinata e poco invasiva, così è l’antico borgo a restare protagonista.
Foto di Laura Antoniolli
È un peccato che si debba essere costretti dalla paura o dalla burocrazia (partire per un paese estero e doversi fare 15 giorni di quarantena prima di iniziare a conoscerlo?) a riconsiderare di scegliere lo Stivale come meta del proprio viaggio, o di una pausa per riprendere fiato da questo 2020, scritto e diretto da Stephen King. Qualcuno scherzava dicendo che quest’estate girerà l’Italia, ed esibiva un carta geografica a testa in giù. Io, fossi in voi, prenderei l’idea un tantino meno alla lettera e lo Stivale inizierei a prenderlo un po’ più sul serio.