Nel 2011 era finita sui giornali a causa del vulcano con il nome fatto a scioglilingua (Eyjafjallajökull), che aveva costretto a terra milioni di passeggeri. Poi è ricomparsa nel 2016 con la sfolgorante ascesa della squadra nazionale agli europei di calcio e ha indotto un’alta percentuale di tifosi avversari a pensare almeno per un istante di cambiare schieramento. Nel mezzo, serie televisive e video musicali l’hanno utilizzata come scenografia d’impatto e le classifiche dei paesi più felici- pacifici- paritari del mondo l’hanno vista ai primi posti. E’ notizia degli ultimi giorni il sospetto boom delle nascite: sono passati nove mesi dai festeggiamenti per i successi calcistici e fioccano nastri rosa e azzurri sulle porte d’Islanda.
La verità è che molti ne parlano, ma pochi sanno dove sia o come sia questo paese, al punto che mi è capitato di parlare dei miei viaggi in Islanda e sentirmi dire che è vero, l’Irlanda è veramente un bel posto…
Un modo saggio per colmare la lacuna è visitarla nella prossima estate: da luglio ai primi di settembre, a differenza di quanto accade nel resto dell’anno, quasi tutto il territorio dell’isola è accessibile ed è quindi possibile ammirare la grande varietà di paesaggi che la caratterizza. Per partire sicuri e tornare soddisfatti è sufficiente tenere a mente qualche “regola”.
1) Più luce = meno aurora
L’aurora boreale è pretenziosa: richiede il buio, l’assenza di nuvole e la capacità di essere nel posto giusto. Quindi controlla il meteo, appostati in aree con pochi ostacoli all’orizzonte e programma il viaggio per la seconda metà di agosto.
Il 21 giugno è il giorno più lungo dell’anno: la notte non arriva mai e il Sole scompare sotto l’orizzonte per meno di 3 ore. Da qual momento le giornate si accorciano progressivamente. La maggiore probabilità di avvistamenti delle luci del Nord si ha quando si dispone di circa 6 ore di buio a cavallo della mezzanotte, ossia tra le 21 e le 3 del mattino. Indovina quando questa condizione inizia a verificarsi in Islanda…a fine agosto!
2) I puffin migrano
Sono pettuti e ispirano simpatia, ma non sono abitanti stanziali d’Islanda: ne colonizzano le coste solo tra maggio a l’inizio di agosto, per cui controlla bene il calendario e rassegnati all’idea che o scegli l’aurora o scegli i puffin. Nessun santo nostrano a cui votarsi o elfo islandese a cui chiedere consiglio.
Se il periodo è quello giusto, avvistarli è semplice, dato che ogni regione ha almeno una sua colonia di riferimento.
(Comunque in Islanda ci sono anche altri animali verso cui puntare l’obiettivo, tipo volpi artiche, renne, foche, balene).
3) Gli islandesi sono pochi, ma non i turisti
350.000 persone su un territorio pari al nord Italia determinano una densità di popolazione ridicola per gli standard dello Stivale. In compenso il turismo sull’isola cresce a vista d’occhio, rendendo difficile all’offerta di servizi tenere il passo. Per garantirsi disponibilità e qualità diventa essenziale prenotare e, se possibile, con anticipo. L’opzione che fornisce maggiori garanzie è quella dei gruppi organizzati che hanno disponibilità vincolate, prezzi concorrenziali e forniscono assistenza in loco.
4) La bellezza si nasconde
In origine era “la terra del ghiaccio e del fuoco”, adesso “il paradiso dei fotografi”. L’Islanda è sempre al suo posto, ma compare ovunque grazie alle fotografie e ai video di professionisti ed amatori. Se si fa un po’ di attenzione, ci si accorge che i luoghi fotografati tendono ad essere sempre quelli. La costa meridionale è forse la zona più inflazionata (vedi alla voce “laguna degli iceberg, geyser di Strokkur e cascate di Skógafoss, Seljalandsfoss e Gullfoss”), ma tutto ciò che gravita intorno alla Ring Road è stato ritratto con buona probabilità almeno in una fotografia. Questo significa due cose:
- che c’è bellezza in abbondanza;
- che la maggior parte dei viaggiatori resta sulle strade più battute.
Sicuramente degne di nota, le meraviglie a cui si accede attraverso la Ring Road rappresentano però solo una piccola parte dello splendore d’Islanda e il consiglio spassionato è di partire pensando di fare almeno un salto negli Altopiani o nella regione dei Fiordi Nord-occidentali: meno persone e luoghi inaspettati.
5) Viaggio accompagnato, viaggio fortunato
L’Islanda è vista spesso come una destinazione da avventurieri, l’ideale per chi voglia partire in solitudine e fare i conti con se stesso di fronte alla natura. In pratica questa idea funziona, ma non del tutto. Sia perché il turismo si fa sentire e solo una lunga frequentazione della destinazione insegna come capitare nel luogo giusto al momento giusto, sia perché, viaggiando da soli, si rischia di perdere una buona metà di quello che l’isola può offrire. Non è difficile ottenere informazioni, in 4-5 ore di volo si è a destinazione; non serve nemmeno la patente internazionale e guidano persino sulla destra! Eppure nulla come viaggiare con guide locali od operatori di lunga esperienza consente di cogliere nel tempo limitato di un viaggio tutte le sfumature di questa terra (e non si parla solo di geologia).
Per farla breve, l’Islanda chiede di scegliere: tra luce e buio, aurora e puffin, Altopiani e Fiordi Nord- occidentali, fly&drive e viaggio di gruppo…Ma non preoccuparti, ci sono buone probabilità che tu voglia tornarci, per cui potrai porre rimedio alla tua prima scelta.