Parli di Caraibi e puoi citare innumerevoli destinazioni differenti: Cuba con la sua popolazione gentile e l’odore acre dei sigari che invade le vie dell’Avana, la Repubblica Dominicana con la musica caliente a ogni angolo della capitale, il Venezuela e i “peggiori” bar di Caracas. Eppure una cosa le accomuna tutte, il rum.
Il rum o rhum o ron è l’acquavite che si ottiene dalla distillazione della melassa della canna da zucchero o dal suo succo. Il famosissimo mojito e l’ineguagliabile daiquiri che arrivano da Cuba hanno il rum come ingrediente essenziale. Un’esperienza da non perdere su un’isola caraibica è la visita delle piantagioni di canna da zucchero con assaggio del guarapo de caña, ovvero il succo che si ottiene spremendo la canna da zucchero con un apposito macchinario. Questo strano estrattore di ferro a manovella (anche se i più recenti sono meccanizzati) spreme al massimo la canna in una manciata di secondi, facendo sì che ne rimanga solo il liquido. L’insolita bevanda zuccherina non è dolce quanto ci si aspetterebbe ed è abbastanza dissetante, inoltre ha ottime proprietà nutritive ed è totalmente naturale.
Personalmente ho una specie di rituale: ogni volta che vado in America Centrale, torno in Italia con una bottiglia di rum. È un “rito” nato per gioco, per sfruttare il vantaggio del costo assai inferiore e una qualità superiore rispetto a quelli dei rum commercializzati nei nostri supermercati.
A maggio di quest’anno, dopo un’assenza ingiustificata di qualche mese dai Caraibi, ho deciso di tornare alla mia seconda casa visitando le Piccole Antille Francesi, precisamente la Guadalupa, un’isola unica per la sua eleganza francese dal profumo tropicale.
Al termine della mia vacanza ero pronta per compiere il solito rituale, così sono entrata in un negozietto, mi sono guardata in giro e ho scelto il mio rum di qualità media. «Combien ça coûte?», chiedo alla cassa informazioni sul prezzo e la risposta è «35 euro»… non so come esprimere la mia sorpresa! Abituata a spendere 5 o 10 euro al massimo, mentre porgo i soldi rivolgo il mio sguardo perplesso al ripiano delle bottiglie e mi accorgo che i prezzi esposti non sono per nulla economici.
Queste Piccole Antille, famose per essere state nel XVI secolo covo di corsari e pirati, pare tramandino la loro leggenda proponendo il rum più caro di tutti i Caraibi! Ripenso a Johnny Deep nei panni di Jack Sparrow che impegna la propria bussola per una bottiglia di rum e sono certa che non sia mai stato in Guadalupa…
L’isola a forma di farfalla che occupa il Sud del mar Caraibico ha mantenuto intatta la sua essenza francese, ed è da qui che deriva il prezzo elevato di alcuni articoli, rum compreso; la maggior parte dei prodotti infatti è importata dalla Francia e si trovano negozi di abbigliamento, centri commerciali, supermercati con prezzi esattamente uguali a quelli europei.
Perciò in Guadalupa è il caso di lasciarsi trasportare dalla tranquillità e dalla bellezza naturale di quest’isola vulcanica, in cui nulla manca (foreste pluviali, cascate, campi da golf, distese di canna da zucchero, il tutto circondato da un mare turchese con acqua cristallina) ma, se ti venisse voglia di sorseggiare un cocktail su una delle sue spiagge bianche, opta per una birra ghiacciata ed eviterai di spendere una piccola fortuna!