Alla parola “deserto” tutti visualizziamo vellutate dune dorate e pensiamo al Sahara, anche se non ci siamo mai stati. Eppure il deserto assume tante forme, non solo quelle morbide della sabbia, ma anche quelle spigolose della roccia. E ci sono luoghi in cui è possibile sperimentarle tutte: il deserto del Marocco è un’esperienza diversa a seconda della regione che si sceglie per visitarlo e delle attività che si vogliono fare.
Il deserto di Agafay: cammelli, quad e piscine a sfioro
C’è chi dice che il vero deserto è il Sahara, forse per via del suo nome, che deriva dall’arabo sahrāʾ e significa “deserto”. Raggiungerlo non è però sempre facile, soprattutto se ci si concentra sulla parte settentrionale del Marocco e non ci si spinge più a sud di Marrakech. Dalla città rossa il viaggio per le dune del Sahara richiede almeno una giornata in auto. Invece, in un’ora di viaggio si possono raggiungere Agafay e il suo deserto roccioso.
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Un tempo area del tutto disabitata, da qualche anno Agafay ha visto spuntare campi tendati per ogni gusto. Al tramonto, file di cammelli o dromedari si stagliano in controluce sulle dorsali di roccia, mentre piccoli sciami di quad esplorano la regione. Chi cerca il lusso e il relax può decidere di appoggiarsi al bordo di una piscina a sfioro scolpita nella roccia, sorseggiando un cocktail (attenzione al ghiaccio!).
Il deserto del Marocco: yoga e 4×4
I lembi occidentali del Sahara si estendono verso le province marocchine di Zagora e Merzouga, con i due erg (gruppi di grandi dune formate dalla sabbia trasportata dal vento) di Erg Chigaga ed Erg Chebbi rispettivamente. Quando il paesaggio cambia, si prosegue solo in 4 x4 o a dorso di cammelli e dromedari e si raggiungono i campi tendati. Qui si scoprono nuovi colori, suoni e sapori, quelli della tradizione berbera.
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Chi nel deserto c’è stato racconta delle sue temperature, non tanto per il caldo quanto per lo sbalzo termico tra notte e giorno, e del suo silenzio. C’è chi al silenzio risponde meditativo, e decide di fermarsi tra le dune per più giorni e fare un po’ di yoga. Qualcun altro, invece, il silenzio lo deve riempire e sceglie tour in 4×4 sui tracciati del “Rally Paris-Dakar”.
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