Antonio è di Napoli e adora le crociere. Io sono di Bergamo e mi bastano 3 persone per parlare di folla. Mentre inizia a raccontarmi del suo viaggio di primavera ai Caraibi, penso che non ci capiremo mai, che non riuscirò a convincermi del fatto che partire con altre 3 o 4 mila persone per andare a visitare un luogo possa essere una soluzione di viaggio per tutti. E, in effetti, è così, ma non è questo che conta.
Prima di salutarlo, gli esporrò la mia perplessità e lui dirà che questa crociera sarebbe perfetta anche per persone come me, perché la navigazione è notturna e di giorno si hanno sempre una dozzina di ore a disposizione per visitare la località dove si è attraccati, senza nessun obbligo di muoversi in gruppo. Potrei esclamare “Ci mancherebbe!”, ma realizzo che non è per niente semplice trovare un’alternativa abbordabile per scorrazzare tra Indie occidentali, Bes Islands, Aruba e Curaçao come è stato per Antonio e sua moglie grazie alla crociera.
Lo spettacolo dei Caraibi
Antille francesi e olandesi, Isole Vergini britanniche, la Federazione di Saint Kitts e Nevis in 15 giorni e senza fatica. Ogni giorno si possono posare i piedi a terra e decidere quanto utilizzarli. La compagnia navale propone escursioni in giornata per chi proprio non vuole pensare a nulla, ma la vita a bordo fa nascere nuove amicizie e diventa semplice spostarsi in piccoli gruppi appoggiandosi all’imprenditorialità locale: si occupa un taxi per l’intera giornata concordando una cifra ragionevole e l’autista fa anche da cicerone. Questo è anche il modo migliore per raggiungere le spiagge più belle. La maggior parte sono libere, qualcuna a pagamento, ma si parla di 5 $ (americani) per un ombrellone e due lettini per una mezza giornata.
Lo scenario è variegato, con le isole meridionali più ricche di quelle settentrionali e una miscela di fascino coloniale e tradizioni locali; coltivazioni di tabacco e canna da zucchero si alternano a piantagioni di banani; il caos di Curaçao si contrappone all’organizzazione di Aruba e Martinica.
Collezionare spiagge
Antonio e la moglie amano il mare e hanno sfruttato la crociera in questo senso. Hanno visitato 2/3 spiagge per ciascun’isola sulla quale hanno posato i loro piedi. Le più suggestive? Antonio cita Maho Beach a St. Martin per gli appassionati di volo… Sì, perché la spiaggia è esattamente all’estremità occidentale della pista di atterraggio dell’aeroporto internazionale Princess Juliana, per cui si riescono a fare dei primissimi piani ai grandi aerei passeggeri, mentre si galleggia con il materassino nelle azzurrissime acque del Mar dei Caraibi. Ma chi fosse in cerca di un lido solitario da cartolina, può puntare verso la Devil’s Bay Beach sull’isola di Virgin Gorda nelle Isole Vergini britanniche. In questo caso la location è più avventurosa e richiede di prendere un water taxi (un piccolo motoscafo) e di fare poi un tratto a piedi nella foresta.
Clima e food
I passeggeri sono americani, persone del posto, europei e italiani (che sono sempre europei, ma ci tengono a distinguersi) e i cuochi sulla nave si adeguano alle richieste con una cucina internazionale che, a rotazione, propone serate a tema (italiana, spagnola, francese…). A terra però è possibile gustarsi la gastronomia locale che abbonda di frutta esotica (mango, papaya e banane) e pesce (barracuda, pesce spada, aragosta).
Con partenza nella seconda metà di marzo il clima è sempre caldo e non particolarmente umido. Le temperature oscillano tra i 29 e i 35°C e la pioggia compare solo in forma di qualche acquazzone che in breve tempo lascia spazio al sole. In pratica è la nostra estate ideale.
Qualche dettaglio pratico
17 giorni di viaggio e 15 di crociera con partenze italiane da Roma o Milano. Il volo atterra a Pointe-à-Pitre, città che si trova sull’isola di Grande-Terre, in Guadalupa. La navigazione fa una sorta di otto tra le isole e ti riconsegna allo stesso aeroporto per il ritorno.
Fotografie di Antonio Passero