Scogliere bianche, di granito rosa e di alabastro, spiagge sabbiose impregnate di storia, fari, case a graticcio, mura e castelli, ostriche e galettes: tutto questo si trova in Normandia e in Bretagna.
La Normandia
Prima notte a Parigi e poi subito partenza verso nord. Prima sosta a Rouen, con le sue innumerevoli chiese. Qui vediamo le prime case a graticcio, che saranno un tema ricorrente per tutto il viaggio.
Ci addentriamo sempre più in Normandia, con il cielo più nuvoloso man mano che procediamo verso nord. Si sa, sono zone in cui è normale prendersi la pioggia, ma niente che non sia risolvibile con un k-way.
E le scogliere bianche di Fécamp e di Étretat meritano di essere viste con qualunque condizione atmosferica. Se poi si sale sulla cima, il panorama diventa davvero spettacolare, non solo verso il mare, ma anche lì, con il vento che accarezza i prati dove qualche cavallo ramingo sonnecchia incurante della pioggerellina battente, mentre le pale eoliche girano silenziose e qualche bunker rimasto intatto fa capolino tra l’erba alta.
Per 4 notti facciamo base a Caen e visitiamo i dintorni.
Dedichiamo una giornata alle spiagge dello sbarco, da Omaha Beach con il monumento ai caduti che si erge sul bagnasciuga, ad Arromanches, dove assistiamo a una proiezione di filmati originali piuttosto toccante.
Imperdibile il cimitero americano di Colleville-sur-Mer, con croci bianche a perdita d’occhio che spiccano nel verde dei prati. E soffermandosi a leggere qualche scritta, presto ci si accorge che la maggior parte di quei ragazzi è morta nel giro di pochi giorni, nel giugno del 1944.
Andiamo a Honfleur, che con il suo porticciolo e le viuzze sembra uscita da una storia di bucanieri.
E poi facciamo una scorpacciata di spiagge e scogliere, immersi in un paesaggio che cambia a ogni curva: a Cap de la Hague sembra di essere in Irlanda, con i prati verdi e i muretti a secco, anche se al posto delle pecore qui ci sono le mucche; al Nez de Jobourg le scogliere sono aspre, rocciose; le dune di Biville sono dolci ondulazioni di sabbia ricoperte d’erba e digradano verso il mare in una spiaggia immensa; la baia di Ecalgrain è quasi poetica.
La Bretagna
Lasciamo la Normandia per passare in Bretagna.
Dedichiamo la prima giornata all’imperdibile Mont-Saint-Michel. Quando arriviamo c’è la bassa marea, quindi ci torniamo un paio di giorni dopo per vederla con l’alta marea (bisogna procurarsi un calendario delle maree, perché ogni giorno gli orari sono diversi). All’interno la cittadina medievale perde un po’ di fascino a causa dell’orda di turisti, ma è oggettivamente bella.
La sera raggiungiamo Cancale, famosa per le ostriche. Prima di cena andiamo a cercare le bancarelle lungo il mare che vendono ostriche freschissime, da mangiare lì sul posto solo con un po’ di limone, gettando le conchiglie sulla spiaggetta.
Anche in Bretagna c’è qualcosa da vedere ovunque ci si giri.
A Saint-Malo si può camminare sulle mura che racchiudono il centro storico interamente conservate. A Fort la Latte merita una visita il castello, ottimamente conservato e costruito in cima a un promontorio da cui si gode di panorami meravigliosi. A Cap Fréhel, con le scogliere rocciose fiorite di viola e giallo, non serve neanche salire sul faro per apprezzare l’immensa spettacolare veduta.
E poi ci sono Fougères, con un forte cinto da mura molto articolato e in ottimo stato, Dinan con le vecchissime case a graticcio, l’elegante località balneare Dinard con le ville Belle Époque, Rothéneuf con i “fantasmi di pietra”, scolpiti nella roccia dall’abate Fouré tra il 1894 e il 1910.
Poi via verso la Costa di Granito Rosa. Per ammirarla in tutto il suo splendore andiamo a Ploumanac’h, dove imbocchiamo il sentiero che conduce al faro, tra rocce rossastre arrotondate dall’erosione della pioggia e del vento.
E nel nostro viaggio di riavvicinamento a Parigi, scopriamo la penisola di Crozon, un concentrato di Bretagna, dove in pochi chilometri si ritrovano tutti i paesaggi visti finora. Il punto più spettacolare è Pointe de Pen-Hir, un promontorio con tanto di faro, scogliere rocciose, prati ondulati ricoperti di erica viola e fiori gialli, spiagge sabbiose, bunker ben conservati e persino alcuni menhir.
Arriviamo a Rennes, l’incantevole capoluogo della Bretagna, che ci affascina con il suo centro storico di strade acciottolate e case a graticcio medievali, ma anche grandi piazze su cui si affacciamo eleganti edifici rinascimentali e in stile classico.
Prima di arrivare a Parigi per restituire l’auto e riprendere il treno verso casa, facciamo un’ultima sosta, per chiudere in bellezza, alla reggia di Versailles. Con accesso prioritario, altrimenti le code sono eterne.