Il turismo industriale porta a conoscere luoghi e tradizioni produttive con l’obiettivo culturale di tramandare conoscenze e quello sostenibile di dare valore a spazi altrimenti orfani. Se grigio e nozioni tecniche sono le prime due cose alle quali hai pensato, beh, è il caso di capire meglio che cosa può significare “turismo industriale” anche solo restando in patria.
Ad Alzano Lombardo, provincia di Bergamo, le ex cartiere Pigna sono state riconvertite in spazio espositivo che si anima grazie a eventi e mostre mercato dell’artigianato. Solo una piccola porzione del grande stabilimento industriale ha conservato il legame con la sua origine industriale: l’outlet Pigna. Qui non si tratta di programmare una gita fuori porta per scegliere il colore preferito della linea Monocromo di Pigna, ma di programmare una visita in corrispondenza di uno degli eventi ospitati dalle ex cartiere, adesso conosciute come Spazio Fase, e lasciarsi affascinare dalle storie custodite dai vecchi muri.
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A Bassano del Grappa le distillerie Poli hanno realizzato un museo a poche decine di metri dal Ponte Vecchio. Qui la storia è quella della grappa, dei distillati e dei liquori e della loro tecnologia produttiva, unita a esperienze sensoriali propedeutiche alla scelta del proprio “elisir” preferito. Il rosso brillante della grappa al mirtillo soppianta facilmente il grigio noioso dell’idea astratta di industria.
Nella lotta al grigiume, che cosa meglio di giochi di luce e colore potrebbe fare la differenza? La scelta allora ricade sull’arte del vetro della laguna di Venezia, la destrezza dei vetrai, le loro creazioni nate per farsi attraversare dalla luce e per portarla nei luoghi che li ospitano, ancora prima di avere una destinazione d’uso (useresti un bicchiere fatto a mano a Burano per bere una bibita o un sorso d’acqua?). Perché industriale porta con sé anche ciò che è industrioso, che parla di ingegno e di operosità viva. La stessa vitalità di cui parlano le case di Burano e Murano, alternando rossi, gialli, blu, rosa e verdi intensi.
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E poi c’è l’industria che si è evoluta nel tempo, come il mondo della produzione tessile di Prato. Qui, fino al maggio del 2022, ogni ultimo weekend del mese sono le aziende, oltre ai musei, a trasformarsi da luogo di lavoro a luogo di cultura. L’iniziativa di TIPO – Turismo industriale Prato rende i siti produttivi palcoscenico per spettacoli teatrali, esibizioni musicali e visite guidate.
Il turismo industriale non è la ricerca di giganteschi capannoni industriali, ma una lente attraverso la quale leggere guide turistiche, cercare mete per il prossimo viaggio e guardare luoghi e storie.