Una natura maestosa, selvaggia, praticamente vergine. Grandi spazi e aria pulita. Un clima temperato, con un inverno mite e senza neve, completamente diverso dal resto del paese. E una popolazione allegra, dalla mentalità aperta. La British Columbia, verde regione del Canada affacciata sull’Oceano Pacifico, offre mille opportunità per una vacanza.
Clima mite e contrasti
Situata a metà strada fra la California e l’Alaska, questa provincia canadese tre volte più estesa dell’Italia non conosce gli inverni lunghi e rigidi di Toronto e di Montréal. Ne sono la riprova le valli dell’interno dove si coltivano con successo frutta, ortaggi e perfino la vite.
In linea di massima il meteo è sempre molto variabile, ma la piovosità diminuisce andando dalla costa verso l’interno, insieme all’influenza mitigatrice del mare. Quindi il clima si fa continentale, con estati più calde e inverni freddi.
Chi ama i contrasti, nella British Columbia non rimarrà deluso. Sull’isola di Vancouver, a Henderson Lake, si trova l’area più piovosa di tutto il Nordamerica, con una media di precipitazioni annue di 6550 millimetri. Per contro a Osoyoos, a nord del confine con gli Stati Uniti, c’è l’unico deserto del Canada dove si coltivano le banane…
British Columbia: Informalità e aria aperta
Gran parte della popolazione tradisce gli ascendenti britannici. A Victoria, la capitale, la cerimonia del tè delle cinque viene presa sul serio da molti, forse più che a Londra. Ma lo stile di vita risente soprattutto dei riti e dei ritmi della West Coast, con la passione per le attività all’aria aperta e l’informalità, con il dinamismo bilanciato da un certo modo rilassato di prendere le cose. Non per nulla molti californiani si trasferiscono qui. C’è una natura più intatta, e soprattutto più sicurezza personale, aria pulita e tranquillità. Gli Stati Uniti sono vicini, ma i servizi sociali sono estesi ed efficienti, più nordeuropei che americani.
Infinite attività
In British Columbia la prima opportunità di sperimentare emozioni tutte nuove è rappresentata dall’oceano: whale watching per l’avvistamento di balene grigie e orche, windsurf e immersioni subacquee nella foresta di laminarie, in un mare non meno ricco di vita del Mar Rosso. È possibile anche fare crociere nei fiordi fra labirinti di isole verdissime (ce ne sono 6.500 per 27.000 chilometri di costa). I mezzi migliori per l’esplorazione sono idrovolante, barca e kayak.
I meravigliosi paesaggi dei parchi nazionali sono cornice per escursioni e tentativi di ricerca dell’oro nelle sabbie dei torrenti, oppure per la pesca dei salmoni e delle celebri trote steelhead. Ma qui si possono praticare anche attività in uno scenario alpino sempre diverso: sci alpinismo o di fondo, alpinismo, rafting, mongolfiera, parapendio ed escursioni speleologiche.
La terza alternativa offre piaceri più tranquilli, a partire dalla visita ai molti musei, acquari e altre attrazioni di pregio a Vancouver e Victoria. La scelta più suggestiva è però quella di andare alla scoperta delle antiche civiltà indiane di questa zona, celebri per le loro sculture policrome in legno. Oggi vivono nella regione 90.000 discendenti dei popoli indigeni che il capitano James Cook, l’esploratore britannico, conobbe nel 1778. Gli incontri con l’uomo bianco furono tragici e provocarono il crollo di quella civiltà, ma i discendenti ne hanno conservato il ricordo. Alcuni hanno ripreso la tradizione delle sculture in legno, di cui ci sono belle raccolte nei musei. Ma a Ninstints, nelle Isole della Regina Carlotta (o Haida Gwaii), i totem originali sono ancora in piedi al loro posto e l’isola di SG̱ang Gwaay è stata inclusa tra i siti Patrimonio Culturale Mondiale dall’UNESCO.