Tutti parlano di Amsterdam per i suoi canali, il quartiere a luci rosse, le biciclette e i coffeshop, ma questi sono luoghi comuni. Ecco invece quattro motivi originali per pensare di inserire Amsterdam nella propria lista dei desideri di viaggio e scoprire lo spirito della città.
Il ghezellingheid dei bruin cafè
I bruin caffè sono i pub tradizionali. Oggi le pareti sono tinte di marrone mentre un tempo erano macchiate dal fumo. Il pavimento in legno è coperto di sabbia per assorbire la birra che non si è mai certi resti nei boccali. Ce ne sono in ogni quartiere, sono i luoghi del gezellingheid, lo stato d’animo che è considerato simbolo dello spirito olandese: convivialità, informalità, accoglienza e intimità.
NDSM-werf perché nulla è come sembra
Ad Amsterdam nulla è sempre e solo quel che sembra. Nel centro medievale, un locale offre un servizio di barbiere associato a un servizio bar; lo Stedelijk Museum, nell’area meridionale della città, era una banca ora riconvertita a museo di capolavori (Picasso, Matisse, Mondrian…). Ma l’intero quartiere Noord di Amsterdam rappresenta l’anima mutevole della città. L’NDSM-werf, in particolare, ex cantiere navale, oggi ospita edifici modernisti, atelier e locali lungo il fiume IJ.
Sprazzi di storia
Amsterdam era un piccolo villaggio. Sono stati l’ingegno e l’ingegneria a renderla la cintura di canali che è oggi. Gli edifici pendenti sono un promemoria dell’evoluzione della città, non tanto perché alcuni si sono inclinati nel tempo, ma piuttosto perché così furono realizzati per consentire di arredare le case: si ovviava alle scale strette con paranchi sui frontoni e facciate inclinate per evitare gli urti del mobilio. Anche le centinaia di riflessi di ottone delle Stolpersteine, le pietre d’inciampo, sono dei flash dal passato, al pari del coloratissimo murale con il ritratto di Anne Frank realizzato dall’artista Eduardo Kobra alle spalle dell’NDSM-werf . Il ritratto è anche un’alternativa meno impegnativa alla visita della Anne Frank Huis (la casa-museo).
Sguardi insoliti
Il Museo delle Bibbia, il Museo della pipa, il Museo della pianola e il museo di arte fluorescente (Electric Ladyland). Il Museo dei tulipani svela la scoperta del fiore da parte dei mercanti ottomani nelle steppe himalayane, il Museo dei Tropici ricorda il passato coloniale olandese. Infine il Museo del diamante racconta l’importanza della comunità ebraica nella lavorazione delle pietre preziose ad Amsterdam, al punto che la sua scomparsa dopo la seconda guerra mondiale causò il trasferimento di questa lavorazione ad Anversa.
Percorrete i canali, magari in bicicletta, curiosate nel quartiere a luci rosse o nei coffeshop. Ma non perdetevi lo spirito gezellig di Amsterdam.