Anche per voi un viaggio inizia non quando partite davvero ma quando cominciate a organizzarlo? Per me è così: quando compro una guida, quando mi documento, quando indago sugli “imperdibili” di un paese, quando abbozzo un itinerario nella mia mente, per me è un po’ come se stessi già preparando i bagagli.
Ecco allora che il mio prossimo viaggio, il primo nell’era post-covid, sarà il più lungo che io abbia mai fatto, dato che la sua “gestazione” dura dallo scorso marzo. Sarà un viaggio importante, perché significherà la ripresa della vita “normale” e segnerà la fine dell’immobilità per tutti, inclusi quelli che, come me, non sono capaci di star fermi e per sentirsi vivi hanno bisogno di tanto in tanto di andare in posti nuovi, visitare, esplorare, scoprire.
La scelta della destinazione, quindi, non può essere casuale. Inizialmente pensavo a una meta lontana, la più lontana possibile, dall’altra parte del mondo. Sicuramente un posto mai visto.
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Alla fine, però, ho deciso diversamente. Tornerò in un paese dove sono già stata e dove ho lasciato un pezzo di cuore: l’Irlanda.
La guida ce l’ho già, una vecchia Baedeker (adoravo queste guide, peccato non le pubblichino più!), che mi sarà molto utile per… “scartare” tutti i luoghi che ho già visitato. Questo è uno dei motivi per cui ho scelto l’Irlanda: non essendo la prima volta che ci vado, potrò dedicarmi alla ricerca di angoli particolari e dettagli lontani dal turismo, senza fretta e godendomi ogni istante. Forse farò un salto alle Cliffs of Moher, alle isole Aran e al Giant’s Causeway, ma per il resto cancellerò dalla mia lista dei luoghi da vedere tutti quelli a suo tempo evidenziati sulla guida e sulla cartina.
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Come faccio a scovare gli scorci d’Irlanda più graziosi e caratteristici? Digito nel motore di ricerca “luoghi insoliti Irlanda” o qualcosa di simile; provo anche in inglese, così rintraccio post scritti da gente del posto.
Do uno sguardo ai luoghi dove sono state girate alcune scene di Star Wars e del Trono di spade, perché magari un salto a “the Dark Hedges” (la Strada del Re lungo la quale Arya Stark fugge insieme ai Guardiani della Notte) lo faccio, per ammirare i faggi bicentenari con i tronchi intrecciati e il soffitto di foglie.
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E poi, soprattutto, mi affido a Instagram. Seguo enti del turismo e profili dedicati, che pubblicano continuamente foto pazzesche di luoghi magici e spettacolari. Mi lascio incantare dalle immagini e mi annoto le località.
Faccio anche qualche ricerca per trovare pub caratteristici dove andare a mangiare o a bere una Guinness, di quelli frequentati dagli irlandesi, dove si respira l’atmosfera autentica dell’isola e si assaggiano i piatti tipici senza contaminazioni.
Poi man mano vado a segnare su una cartina tutti i siti interessanti che ho selezionato, così ho sott’occhio dove si trovano i vari punti che non voglio perdermi. Da lì a tracciare l’itinerario il passo è breve.
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A questo punto il viaggio più lungo di sempre è pronto: l’itinerario è segnato sulla cartina, l’entusiasmo è alle stelle (l’impazienza pure), la famiglia è informata sulla destinazione (pareva brutto non comunicare neanche dove andremo), internet aperto per prenotare voli e hotel. Manca solo l’ultimo dettaglio: sapere quando si potrà partire.