Per chi, come me, sino allo scorso anno, aveva sempre un biglietto aereo prenotato pronto in tasca, questo è un periodo di autentica saudade, quella nostalgia mista a malinconia che ti spinge a sfogliare le foto dei tuoi ultimi viaggi salvati nel pc e ad anelare mari, colori e culture lontane.

Allo stesso tempo, però, questo momento può essere la base per cominciare a studiare, sognare e progettare i prossimi viaggi da mettere nella wishlist e per iniziare ad avvicinarsi a un modo di viaggiare più rispettoso e sostenibile nei confronti della natura.

Non so se questo periodo cambierà in generale il settore dei viaggi, ma per quanto mi riguarda le primissime destinazioni dei miei viaggi futuri saranno quelle che mi consentiranno di mettermi in contatto con la natura più selvaggia e spettacolare, e di prendermi il tempo per assaporare il piacere di essere di nuovo in viaggio.

Gozo: tra campagna e mare

Lo scorso anno Gozo si è classificata al primo posto nei Sustainable Top 100 Destination Awards all’ITB di Berlino, una delle principali fiere mondiali in ambito turistico, nella categoria Comunità e Cultura.

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A proposito di natura selvaggia e spettacolare, c’è un’isola in Europa, non molto lontano dall’Italia, che si è rivelata una vera scoperta: Gozo, una delle tre isole di cui è composta Malta. Lo scorso anno Gozo si è classificata al primo posto nei Sustainable Top 100 Destination Awards all’ITB di Berlino, una delle principali fiere mondiali in ambito turistico, nella categoria “Comunità e Cultura”. Il riconoscimento premia le destinazioni che meglio hanno saputo tutelare le tradizioni locali e il senso del luogo, con un’offerta differente rispetto a quella del turismo di massa.

A Gozo il tempo passa lento, in un’atmosfera agreste e rurale. È possibile soggiornare in agriturismi circondati da appezzamenti e da filari di frutta, gustare cibi che sono 100% organici, oppure farsi coccolare nelle famose farmhouse dell’isola, cottage che, dopo un attento lavoro di recupero, spesso con il riutilizzo della tradizionale pietra locale, accolgono i visitatori con tutti i comfort e con un’atmosfera country-chic.

Gozo si distingue dall’isola di Malta per il suo paesaggio più verde e selvaggio. L’isola offre comunque spiagge bandiera blu e, nello stesso tempo, siti patrimonio Unesco.  Si possono quindi intervallare le giornate con un bagno di sole sulle spiagge di Marsalforn o Ramla Bay e un tuffo nella storia negli antichissimi templi megalitici di Ggantija, più antichi addirittura delle piramidi del Cairo.

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Chi ama le attività all’aria aperta ed è alla ricerca di una vacanza più attiva, potrà dedicarsi alla mountain bike o ai numerosi itinerari di trekking, resi unici dagli scorci sul mare e dalle scogliere selvagge che caratterizzano parte della costa. Il clima particolarmente mite rende queste attività piacevoli per gran parte dell’anno. E perché non entrare ancora di più in connessione con la Madre Terra facendo yoga proprio davanti alle abbaglianti saline?

Lo spirito del luogo: la comunità

L’ingrediente segreto di Gozo, oltre alle bellezze naturali e storiche, è l’accoglienza autentica di una comunità locale fortemente coinvolta nei temi dell’ecosostenibilità, che diventa una filosofia di vita che impregna l’isola.  È possibile scoprire gli artigiani o fare la conoscenza degli agricoltori e dei produttori di formaggio. Un viaggio che è fatto anche di persone e di esperienze.

E in questo languido ritmo, mi immagino carica dell’adrenalina che sento tutte le volte che vado alla scoperta di un nuovo luogo, magari nei pressi della caverna di Tal Mixta, con la sua vista straordinaria proprio sulla grande baia accesa di sabbia rossa di Ramla. La caverna è speculare rispetto alla grotta di Calipso, che, secondo la leggenda, sarebbe il luogo descritto da Omero dove Ulisse nel suo vagare si è fermato per anni tra le braccia della ninfa… e chissà che non decida di prendermi anche io sette anni di tempo prima di ritornare a casa.