Niente guide. Non sono le informazioni pratiche a mancare se si vuole andare in Islanda. Ci siamo noi, i consulenti di viaggio, e ci sono loro, i viaggiatori indipendenti che si scambiano consigli nei gruppi privati dei social network e gli italiani che dell’Islanda hanno fatto la loro seconda patria, che dispensano vera saggezza ai curiosi e ai sognatori. Soprattutto niente guide perché l’Islanda è terra di leggende e di racconti, quindi la si conosce meglio ascoltandone le storie che intestardendosi con coordinate e numeri. Ecco allora 7 consigli di lettura sull’Islanda adatti a chi deve partire e anche a chi cerca una cura alla nostalgia del rientro.

1. Paradiso e inferno, La tristezza degli angeli e Il cuore dell’uomo

La prima trilogia di Jón Kalman Stefánsson, la sola vera e unica a mio modesto ma testardissimo parere. Neve, un tempo che non scorre mai, l’oceano gelido e parole che evocano sensazioni e sentimenti, provando ad afferrare interrogativi filosofici per definizione inafferrabili. Consigliata in particolare ai viaggiatori invernali, per stagione o per animo, meglio con coperta pesante e scatola di fazzolettini appena iniziata.

Ci sono più pecore che esseri umani in Islanda, e la differenza è di più di 100.000 unità. Quindi, anche se sono meno fotogeniche dei cavalli, bisogna dare loro spazio adeguato.

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2. Il pastore d’Islanda

Ci sono più pecore che esseri umani in Islanda, e la differenza è di più di 100.000 unità. Quindi, anche se sono meno fotogeniche dei cavalli, bisogna dare loro spazio adeguato. E non lo si fa contando pecore prima di dormire, ma lasciandosi incuriosire da una storia che è una fiaba natalizia. Poi, se scoprite che le pecore vi piacciono, potete cercare il film del 2015 Rams – Storia di due fratelli e otto pecore.

3. L’enigma di Flatey

Perché un giallo non può mancare se non si vuole che qualcuno si lamenti della noia della poesia. Un giallo infarcito di storia dell’isola, consigliato a chi ha fatto la scelta piuttosto controcorrente di spingersi verso nord-ovest, magari salpando in traghetto dal porticciolo di Stykkishólmur, sulla penisola di Snæfellsnes, per raggiungere la regione dei Fiordi nord-occidentali sbarcando a Brjánslækur. Possibile sosta intermedia: l’isola di Flatey.

Che senso ha guardare un luogo prima di esserci andati se si è comunque già deciso di partire? Lasciatevi almeno un po’ di suspense: lei, e intendo l’Islanda, non vi deluderà.

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4. Viaggio in Islanda

L’autore è Guido Scarabottolo, che in realtà è illustratore, grafico e designer. Un libro adatto a chi ha paura delle parole, perché di parole non ce ne sono. Non ci sono nemmeno fotografie. Del resto che senso ha guardare un luogo prima di esserci andati se si è comunque già deciso di partire? Lasciatevi almeno un po’ di suspense: lei, e intendo l’Islanda, non vi deluderà. È un libro perfetto anche per chi in Islanda c’è già stato, perché ci sono linee che suscitano ricordi e immagini e ti fanno correre a recuperare la foto che avevi scattato: la memoria è labile e ti mancano alcuni dettagli che vuoi rivedere a tutti i costi.

5. Sette maghi

Omaggio al premio Nobel islandese Halldór Laxness. Se, come è successo a me, il Nobel vi fa sorgere il pregiudizio della pesantezza, mettetelo da parte: è un raccolta di otto racconti che mostra sfaccettature diverse dell’autore, e le note del traduttore Alessandro Storti aiutano a entusiasmarsi nella lettura. Si fanno piccole scoperte, frizzanti come il vento che scende dal ghiacciaio Vatnajökull e pennella la Laguna degli iceberg.

Si fanno piccole scoperte, frizzanti come il vento che scende dal ghiacciaio Vatnajökull e pennella la Laguna degli iceberg.

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6. Saghe, fiabe e leggende

Questo è un consiglio incerto perché saghe, fiabe e leggende hanno alcuni svantaggi, come nomi difficili da leggere e ricordare e una certa ripetitività. Almeno un volume, però, è d’obbligo se si vuole conoscere gli abitanti del luogo, cioè giganti, troll, elfi e l’intero immaginario di un popolo. Un buon catalogo è proposto da Iperborea.

7. Made in Italy

Non è il titolo di un libro, ma la premessa necessaria a questo ultimo consiglio che raccoglie due proposte concepite in Italia. Abbiamo già parlato altrove di The passenger, collana firmata dalla casa editrice Iperborea, che ha preso il via proprio da una monografia sull’Islanda: il consiglio è sempre valido. Poi c’è un volume, Il libro dei vulcani d’Islanda, scritto da un giovane italiano, che merita anche solo per una sua recensione e per il prologo, nel quale si racconta che l’Islanda è una malattia, che mezzo secolo fa l’odore di aringhe era “profumo di soldi” e del filosofo tedesco che scriveva di un vulcano da cui uscivano grida malinconiche e lamenti ogni volta che nel mondo si combatteva una battaglia.

c’è un volume, Il libro dei vulcani d’Islanda, scritto da un giovane italiano, che merita anche solo per il prologo.

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Così, leggendo, imparerete subito che il luogo comune dell’Islanda terra del ghiaccio e del fuoco è noioso e che, ogni volta che qualcuno pronuncia o scrive questa frase, un troll muore. Se leggerete ancora un poco, potreste anche imparare qual è il segreto per farli tornare in vita i troll, come il battito delle mani di chi crede nelle fate per salvare Campanellino.