Dici Baleari ed è quasi immediato pensare alle notti in discoteca. In parte è verità, in parte è colpa del nome fuorviante: come non ballare alle Baleari? Il nome non si sa bene da dove arrivi, la sua origine è lontana e incerta. E per quanto vero possa rivelarsi il mito per Ibiza e Formentera, destinazioni privilegiate di giovani e non più giovani in cerca di dance floor e dj alla moda, il mito calza con più fatica a Maiorca e ancor meno a Minorca.
Lo conferma Antonio, tornato da dieci giorni di fly & drive a Minorca nella prima metà di luglio. Appassionatissimo dei viaggi in crociera, per questa volta si è preso la briga di scegliersi una destinazione precisa, Minorca appunto, e la meta giorno dopo giorno. È così che ha scoperto un’isola fatta di spiagge di sabbia bianca, protette alle spalle dalle pinete, per godersi il relax in immersione nella natura. A Cala en turqueta il mare è turchese, da qui il nome, e la spiaggia bianchissima, e il tocco bucolico è dato dalle caprette che arrivano fin sulla spiaggia in cerca del cibo dei turisti…
Noleggiare auto o scooter è essenziale: la prima consigliatissima per chi voglia girare tutta l’isola, il secondo per chi preferisce concentrarsi in una zona e sfruttare la praticità delle due ruote per trovare parcheggio vicino alle spiagge a qualunque orario. Altrimenti è bene puntare la sveglia presto, perché la tassa di soggiorno di poco più di due euro al giorno, che garantisce parcheggi gratuiti e spiagge libere, favorisce l’affollamento dei posti auto almeno fino alle 17:30. L’alternativa per un tuffo a Cala Macarella e a Cala Macarreleta è ricorrere all’autobus che parte da Ciutadella, ma l’opzione “mezzo pubblico” non è disponibile per tutte le spiagge.
Tra una paella, un sorso di birra e una pomada, l’alcolico a base di gin tipico di Minorca, in dieci giorni è facile accumulare un migliaio di chilometri e scoprire tutta l’isola. Le strade non sono trafficate e sono ampie e accessibili, con un asse a doppia corsia che collega Nord e Sud dell’isola. Mahón, la capitale piazzata nel Sud dove attraccano yacht e grandi barche, e Ciutadella, all’estremità opposta, con il suo centro storico, i ristoranti e i piccoli negozi, sono i luoghi più caotici di Minorca, ma non c’è spazio per il turismo sfrenato, trasgressivo ed esuberante delle altre Baleari. Del resto il turismo non è fatto solo di single e coppie, ma ci sono anche famiglie, con diverse strutture ricettive che prevedono aree distinte per le due tipologie di clientela, per garantire il massimo comfort a tutti gli ospiti. Provare per credere.