L’oceano è un compagno di viaggio che non puoi scegliere. Ha accompagnato me e Giulia da quando siamo partite a nord sulla Causeway Coast fino a Limerick, versante occidentale d’Irlanda, seguendo la Wild Atlantic. Lo abbiamo potuto conoscere da scogliere spazzate dal vento e da spiagge sconfinate. Lo abbiamo voluto vivere e osservare in tutta la sua grandezza.
Al nostro primo incontro il mio cuore si è fermato per un secondo, perché appena lo vedi ricordi subito la sensazione della sua forza, gli schizzi delle sue onde verso di te. Poi è scomparso alla mia vista.
Siamo in macchina e, mentre Giulia tiene il volante con accurata attenzione per il timore da poche ore di guida all’inglese, io lo cerco, allungando il collo. Lo sforzo mi assicura di non essere in un sogno. Il desiderio di avvicinarlo è tanto grande che decidiamo di fermarci alla prima occasione per salutarlo come si deve.
Seguendo la costa arriviamo al Selciato del gigante. Questo luogo leggendario di colonne esagonali di basalto che emergono dal mare mi aveva attratta dalla prima volta che lo vidi in foto. Ma oddio quanta gente! Io e Giulia camminiamo lungo il sentiero, camminiamo e camminiamo ancora, fino a che le persone non sono poche abbastanza da non nascondere fette di oceano.
Ma non ci basta ancora. Vogliamo toccarlo, vivere l’incontro con lui in modo più diretto e intimo, e allora scendiamo alla spiaggia di Downhill. Siamo entrate in spiaggia con la macchina… ma è stato un gesto imprevisto e avventato, un errore! Abbiamo riso e urlato, prese dal panico. La prima spiaggia del nostro viaggio è dorata e deserta. L’abbiamo percorsa in silenzio, con lo sguardo verso l’orizzonte e una leggera commozione.
Da quel momento abbiamo viaggiato insieme, io, Giulia e l’oceano blu d’Irlanda. Ci bastava girare la testa e lui era lì con noi. Guidando lungo la Wild Atlantic Way i paesaggi ti stupiscono continuamente, emozioni create dal susseguirsi di calette, piccoli villaggi, promontori, brughiere e scorci su spiagge dorate.
Una stretta strada serpeggiante lungo la costa ovest d’Irlanda ci ha introdotte nella contea di Donegal, selvaggia e indomata, fatta di baie nascoste e prati verdissimi, quasi accecanti alla luce del sole, e ci ha portate al Fanad Head, il faro che spunta sulla penisola che porta lo stesso nome. L’immagine dell’oceano trova la sua perfezione con un faro posizionato sull’estremità di una roccia.
Anche camminare diventa più piacevole con l’oceano al nostro fianco. Un percorso che non conosco di certo mi entusiasma, e sono cosciente che potrebbe essere lungo, difficile, tortuoso, ma che dalla cima la fatica sarà ripagata. Eppure, senza le onde che accarezzano le scogliere di Slieve League, il panorama non sarebbe completo e noi non ci sentiremmo così soddisfatte.
Abbiamo passeggiato su alcune delle più belle spiagge d’Irlanda, a volte separandoci per poter vivere un momento solitario. Nei dintorni di Sligo siamo scese a Strandhill, una piccola California, dove i surfisti cavalcano le onde aspettando quella perfetta. Abbiamo raggiunto Keem Bay, una spiaggia dorata nascosta da promontori verdissimi dai contorni dolci come quelli del panettone.
E poi, ancora più a sud, nel Connemara, l’incantevole Glassilaun Beach con rocce nere che si diramano nell’oceano blu, e la White Strand, bianca e ampia, una pista per la corsa del vento. Spiagge solitarie, quasi dimenticate: una linea sottile distingue l’oceano dal cielo e l’unico rumore è quello delle onde che si riversano sulla riva, perché l’oceano ha sempre qualcosa da raccontare.