L’India ti attira ma sei titubante perché ti hanno raccontato della miseria struggente, delle orde di bambini che ti assalgono e della sporcizia lungo le strade? Oppure hai paura del cibo piccantissimo? Se è così, allora il Kerala fa per te.
Il Kerala si trova nel Sud dell’India ed è una sorta di “isola” felice rispetto a gran parte del paese. Il tasso di scolarizzazione è molto elevato, e questo fa sì che i bambini siano a scuola, anziché per le strade a vendere. La povertà c’è, e anche tanta, siamo in India, ma non è miseria. Sicuramente il motivo principale è la posizione geografica: qui domina una natura rigogliosa che offre i suoi frutti e corsi d’acqua pescosi. In questo modo uno dei bisogni primari è soddisfatto, e la gente ha la possibilità di dedicarsi ad altro anziché alla ricerca del cibo, come la cura della persona e della casa, per quanto umile possa essere. E così si vedono panni stesi ovunque, persone che ramazzano davanti all’uscio della propria abitazione, donne che si pettinano i lunghi capelli neri dopo averli lavati in un corso d’acqua.
Il governo ha vietato l’uso della plastica (nei cestini dell’immondizia nelle camere degli hotel non ci sono sacchetti ma fogli di giornale arrotolati), e in effetti si vedono molti meno rifiuti in giro rispetto ad altre zone dell’India. E ovunque c’è gente con il gilè d’ordinanza che pulisce.
Anche in Kerala la lunghezza di una strada non si misura in chilometri ma in ore infinite, però il traffico è un po’ più ordinato, fa meno paura, e quando si attraversa la strada non si teme troppo per la propria vita. È stato persino limitato l’uso del clacson. Gran cosa, chi è stato a Delhi può capire.
Il paesaggio è meraviglioso. Si passa dalle ordinate piantagioni di tè, talvolta tutte colorate per la presenza di donne che stanno raccogliendo le foglie, alle incredibili coltivazioni di spezie, alla lussureggiante giungla. E poi il mare, con le risaie proprio a ridosso delle immense spiagge sabbiose, delimitate da canali dove si pratica la pesca con quelle che vengono chiamate “reti cinesi”.
Un giro in barca nel parco nazionale Periyar è d’obbligo per ammirare la fauna di questa zona, sentendosi all’interno del film Il libro della giungla. Solo i più fortunati avvisteranno una tigre indiana, ma bisonti, facoceri, elefanti, lontre, una miriade di uccelli e scimmie sono alla portata di tutti.
Il Kerala ha alcune tradizioni caratteristiche, come il kalaripayattu, un’arte marziale nata proprio qui. Assistere a uno spettacolo è un’esperienza singolare, molto autentica, perché tra il pubblico sarai l’unico straniero.
Oppure il kathakali, una forma di teatro-danza originaria della zona. Anche se all’inizio è leggermente inquietante, perché l’attore-ballerino con la faccia verde utilizza solo i bulbi oculari, e nel complesso un intero spettacolo risulta un po’ noioso, merita di essere visto almeno una volta.
Infine, ti rassicuro riguardo al cibo: molto speziato come nel resto dell’India ma decisamente meno piccante, se si evitano le salsine di colore rosso fuoco. In ogni menù potrai trovare pesce pescato in zona e crostacei (come gli ottimi gamberi tigre) a prezzi imbattibili.
Ci sarebbe molto altro da raccontare riguardo al Kerala, ma forse ti è venuta voglia di andarci, e allora lascio che sia tu a scoprire il resto di persona.