Era da 5 anni che volevo tornarci, da quando, entrata al gate per prendere il volo di rientro in Italia, avevo visto chiudersi la mia esperienza lavorativa di 6 mesi alle Maldive. Volevo condividere questa esperienza con alcuni amici e volevo farlo restando in contatto con la popolazione locale, per vivere le Maldive a 360°. Perché queste isole non sono solo un paradiso di sabbia bianca e mare cristallino dall’altra parte dell’emisfero, ma anche un varco quasi spirituale. Camminando a piedi nudi sulla sabbia, mangiando quello che c’è a disposizione in un dato momento, ascoltando il fruscio del vento tra gli alberi, crei un contatto nuovo con la natura; accettando l’invito di uno sconosciuto riscopri il piacere di abitudini dal gusto antico, come il bisogno di mostrare la propria accoglienza, conversare faccia a faccia e non attraverso un telefono, ritrovare il valore della parola data e dell’aiuto reciproco. Puoi conoscere una cultura influenzata nei secoli da varie dominazioni straniere.
L’organizzazione non è stata facile: 12 persone, 12 imprevisti! Ma la voglia di partire ha avuto la meglio e così, a dicembre, avevamo la partenza pronta per la primavera successiva. La chiave del successo è stata la decisione di soggiornare in una guest house, quindi un “albergo” con poche camere (solitamente 3 o 4), semplici ma curate e fornite di tutti i comfort necessari; una zona ristorante e un’area relax non mancano mai e, nel nostro caso, essendo per la maggior parte subacquei, ne abbiamo scelta una fornita anche di diving.
Quando finalmente, dopo diverse ore di viaggio, dal finestrino si iniziano a vedere le isolette circondate da sfumature di azzurro e di blu, l’emozione si fa forte: ormai siamo a destinazione, solo un breve volo interno ci separa da quella che diventerà la nostra casa per la settimana a venire.
Sull’atollo di Baa si trova una guest house fatta su misura per il nostro gruppo. Abbiamo occupato l’intera struttura e anche il dhoni, l’imbarcazione tipica con la quale abbiamo fatto le nostre escursioni. Il personale è preparato, simpatico e attento alle nostre esigenze. All’ora dei pasti l’aria si impregna di profumi speziati e davvero invitanti; tutti i giorni ci vengono proposti piatti differenti, mantenendo un perfetto connubio italo-maldiviano: passiamo dal piatto di pasta alle crepes farcite con tonno e foglie di cocco, dai noodles alla grigliata di pesce. Il peperoncino è immancabile e passa direttamente dalla pianta alla tavola.
Al mattino si esce in mare per le immersioni… fatta eccezione per gli snorkelisti, che seguono le bolle dei subacquei! A ogni profondità, comunque, si ammira ciò che il mare ha da offrire. Per pranzo si rientra in guest house e, dopo una siesta, si pianifica il resto della giornata: pomeriggi di relax alla Bikini beach? Uscite di pesca? Immersioni notturne?
Con l’arrivo della sera le temperature si abbassano e diventava piacevole fare un giro per l’isola e darsi allo shopping sfrenato di ananas, banane, cocco e qualche souvenir. Dalle 18 alle 19, però, tutti i negozi sono chiusi per via della preghiera e bisogna aspettare la riapertura dalle 19 alle 19.30, concepita perché tutti abbiano il tempo di fare le ultime spese prima di tornare a casa. Può capitare di assistere a una festa, alla quale partecipa tutta la popolazione femminile dell’isola insieme ai bimbi, mentre quasi tutti gli uomini continuano le loro attività. Noi siamo invitati alla festa di compleanno del figlio dei proprietari della guest house, animata dal ballo tipico della boduberu. I ballerini danzano al ritmo dei bodu beru, i grossi tamburi che danno il nome alla danza; il ritmo è lento e diventa via via più incalzate e ci richiama alla mente la musica africana.
La parte difficile del viaggio è stata solo una: il rientro. Come salutare un paradiso che ti ha accolto a braccia aperte e ti ha fatto sentire a casa? Tutti noi siamo rientrati con un’esperienza in più e un pezzo di cuore in meno. Le Maldive non sono solo mare e immersioni, ma anche una creazione spettacolare della natura cosparsa di piccole storie da scoprire.