Come vestirsi in India
Togli le scarpe, indossa la camicia, togli le calze, metti il foulard, infila la felpa… Ma come bisogna vestirsi per entrare nei luoghi di culto in India?
Moschee islamiche
Per entrare nelle moschee islamiche, come la splendida Jama Masjid a Delhi, è obbligatorio togliersi le scarpe (pagando un obolo per ritrovarle nel mucchio all’uscita) e – per le donne – coprirsi le braccia. È meglio se vi portate una camicia con le maniche lunghe, altrimenti dovete indossare gli indumenti che, pagando un altro obolo, sono all’ingresso a disposizione di tutte le ascelle. Ah, si paga anche un obolo per entrare con la fotocamera, doppio per la videocamera (regola che vale un po’ ovunque).
Templi indù
Nei templi indù si entra di nuovo senza scarpe, ma è l’unico vincolo. Però all’interno non si può fotografare. Sopra la porta d’ingresso è appesa una campana: quando ci passate sotto dovete saltare e colpire il batacchio, in modo che suoni.
Templi sikh
Le regole nei templi sikh sono: piedi nudi e testa coperta, niente foto all’interno. Per lo spiazzo esterno va bene, il pavimento è di marmo. All’interno per gli schizzinosi la situazione diventa critica, perché si cammina su tappeti. Ma ecco ciò che davvero distingue il turista dal viaggiatore: un giro a piedi nudi nelle cucine del tempio, dove decine di volontari preparano pasti gratuiti.
Insomma, quando andate in giro per l’India non dimenticate di portare sempre con voi una camicia con le maniche lunghe, un foulard, un paio di calzini da indossare in moschee islamiche e templi indù, e delle salviette per pulirvi i piedi dopo essere stati in un tempio sikh.
Fotografie e mance
Donne dalla carnagione color miele con vestiti dai colori accesi, bambini con sguardi dolcissimi, uomini con il turbante, incantatori di serpenti… Vorresti immortalare ognuno di loro in una fotografia! Si può fare? In linea generale sì, ma seguendo alcune regole.
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Chiedete il permesso (in inglese, lo capiscono quasi tutti)
Se vedete una persona che vi attira particolarmente e, anche dopo che l’avete guardata per un attimo, non vi fa alcun cenno, potete chiedere il permesso di fotografarla. Non mi è mai capitato che qualcuno mi rispondesse di no.
Se siete in mezzo a gente molto povera, magari evitate, oppure preparatevi a dare una mancia, con il rischio però che poi accorrano altri e vi assillino per essere fotografati.
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Fotografie con i “bianchi”
Soprattutto all’interno di templi e monumenti, vi capiterà spesso che siano gli indiani stessi a chiedervi di farsi fotografare con voi. Pare che i “bianchi” li vedano solo in tv, quindi siate per qualche scatto (uno accanto a ogni membro della famiglia) dei fenomeni da baraccone (in genere con la vostra macchina fotografica: di fatto non gli interessa avere la foto), poi con un gran sorriso potete chiedere di fotografarli da soli, senza di voi. Ne saranno entusiasti.
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Scovate i timidi
A volte vi capiteranno anche persone timide, che muoiono dalla voglia di farsi fotografare da voi ma non osano chiedervelo e allora vi fissano da lontano. Anche in questo caso, un bel sorriso e scattare!
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Date la mancia ai “fotografati di professione”
Attenzione: nei luoghi più turistici, donne con vestiti bellissimi in pose da cartolina sono lì apposta per farsi fotografare. È il loro lavoro, quindi si aspettano di essere pagate.
La stessa cosa vale per gli incantatori di serpenti.
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Attenti alle scimmie
Per fotografare le simpatiche scimmie, non dovete chiedere il permesso a nessuno né dare alcuna mancia. Prestate comunque attenzione: sono abituate a vedere persone, ma rimangono pur sempre animali selvatici. Magari evitate quelle adulte, che sembrano più minacciose.
Insomma, in India potete fotografare quasi chiunque. L’importante è farlo nel rispetto delle persone e delle loro usanze.
Se vi interessano altre curiosità sull’India, potete leggere: “Curiosità sull’India: il traffico”.