Se di un viaggio in Galizia, nel Nord-Ovest della Spagna, dovesse rimanere impressa solo un’immagine, sarebbe quella dell’umile conchiglia pettine. Compare ovunque: nei piatti, sui bastoni dei pellegrini, nei segnali stradali che indicano il percorso storico verso Santiago de Compostela, città spagnola più a ovest e principale meta di pellegrinaggio. Santiago significa San Giacomo e chi va in pellegrinaggio al suo santuario adotta come simbolo la conchiglia pettine. La città intitolata a San Giacomo è anche la splendida capitale della Galizia.

La più remota regione della Spagna

La Galizia è una terra di selvaggia bellezza spazzata dai venti, stretta tra il confine del Portogallo e l’Atlantico. La cultura celtica vi arrivò intorno al 1000 a.C. Le cornamuse sono il segno più evidente dell’influenza celtica e le loro acute voci risuonano in tutte le feste galiziane. Nell’animo dei Galiziani coesistono un profondo senso di malinconia e misticismo, l’amore per la poesia, ma anche una grande gioia di vivere.

La Galizia è una terra di selvaggia bellezza spazzata dai venti, stretta tra il confine del Portogallo e l’Atlantico.
Photo by Isabel Piñeiro on Unsplash

In Galizia si parla il gallego, una combinazione di spagnolo e portoghese. Toponomastica, cartelli e didascalie nei musei sono spesso in questa lingua, cosa che rende la regione ancora più particolare. Il nazionalismo è sempre sul punto di esplodere, come nei Paesi Baschi e in Catalogna. Per secoli questa è stata la regione più povera della Spagna, e la popolazione ha spesso sofferto periodi di carestia, tirando avanti a stento coltivando l’avaro suolo o dedicandosi alla pesca. Oggi ha un aspetto molto più prospero, poiché molta gente lascia la campagna e si stabilisce nelle città costiere.

La capitale, Santiago de Compostela, meta di pellegrinaggio sin dal Medioevo, è una città da non perdere per le sue architetture romaniche e per l’atmosfera unica, ma non sono da sottovalutare le città minori o le coste frastagliate e le verdeggianti colline dell’entroterra. Vi sono eremi remoti, spiagge deserte e stupendi canyon e, un po’ dovunque, vini locali e frutti di mare divinamente freschi.

I frutti di mare sono una specialità della Galizia.
Photo by Alejandro Piñero Amerio on Unsplash

Il pellegrinaggio in Galizia

Per dieci secoli i pellegrini hanno percorso con ostinazione il lungo cammino verso Santiago de Compostela, compiendo un rituale di purificazione. La loro meta è l’enorme cattedrale costruita per ospitare le spoglie di San Giacomo.

Originariamente solo un semplice complesso monastico, la successiva grandiosa cattedrale divenne rapidamente un polo d’attrazione per i pellegrini, che venivano indirizzati lungo percorsi prefissati punteggiati di ostelli, santuari e chiese sempre più importanti. Da Tour, Vézélay e Le Puy in Francia, i pellegrini attraversavano i Pirenei e via Roncisvalle o Somport, incontrandosi a La Reina per proseguire insieme un viaggio di 13 giorni sulla Via Francese.

Se di un viaggio in Galizia, nel Nord-Ovest della Spagna, dovesse rimanere impressa solo un’immagine, sarebbe quella dell’umile conchiglia pettine.
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Lungo il cammino, villaggi e città si sviluppano con una caratteristica struttura a nastro. Furono costruiti ponti e vennero eretti edifici e chiese romaniche e gotiche. Oltre a ostelli e monasteri i pellegrini avevano bisogno di protezione dai briganti e a tale scopo sorsero castelli, forti e ordini militari-religiosi, come quello dei Cavalieri di Santiago.

Il tracciato medievale della Via Francese viene percorso ancora oggi. Da La Reina prosegue per Estella, per toccare in successione Logrono, Burgos, Fromista, Leon, Astorga, Ponferrada, Cebrerio, fino ad arrivare a Santiago.