L’arcipelago delle Seychelles rappresenta un’eccezione tra le mille isole dell’Oceano Indiano per via della sua formazione granitica, che contrasta con quelle dominanti, corallina e vulcanica. Ed è da questa sua particolarità geologica che dipendono le tipicità e la varietà della natura (soprattutto della vegetazione) dell’arcipelago.
Una destinazione non per tutti
Le Seychelles non sono destinazione per chi è alla ricerca di un grande albergo in cui trascorrere giornate in un susseguirsi di sole, olio abbronzante e cocktail. Ma neppure per gli appassionati di discoteche, vita notturna e sport d’acqua motorizzati. Anche chi identifica il viaggio con un susseguirsi di attività culturali rischia di restare deluso. Queste isole, dove mare e natura sono un intreccio armonico, sono ideali per viaggiatori sensibili alle tematiche ambientali, pronti a inforcare una bicicletta o a penetrare in una foresta vergine. Sono isole adatte a un turismo fatto di piccoli numeri e di grandi curiosità.
La particolarità delle Seychelles
L’arcipelago è incorniciato da slanciate palme da cocco, rocce bizzarre e spiagge bianche come talco. Nella mente dei viaggiatori spesso finisce per confondersi con altri paradisi tropicali in una continuità di sole e corallo senza differenze. Ma non è così!
Pochi sanno che queste isole ospitano le ultime foreste vergini dell’Oceano Indiano, divenute rifugio di piante, fiori e animali unici al mondo, e in parte dichiarate riserve naturali sotto il patrocinio del WWF, e che il passato coloniale vive ancora nelle case, nella cucina dalle mille sfumature e nella lingua dei suoi abitanti, capaci di conversare in creolo così come in inglese o francese.
La fauna
Su queste briciole di roccia in pieno Oceano Indiano fioccano le notizie da Guinness dei primati. Qualche esempio? Il Parco Nazionale Morne, sull’isola di Mahè (la più grande dell’arcipelago), è il luogo prediletto dallo chauve souris, l’unico mammifero con le ali capace di volare, per questo conosciuto anche come volpe volante. Così come da record è la Sooglossus gardineri, la più piccola rana esistente al mondo, grande poco meno di un’unghia umana, che vive sopra i 500 metri, nelle foreste di Mahé e Silhouette.
Sempre in tema di animali, i patiti di ecoturismo saranno curiosi di scoprire che le Galápagos detengono un primato ingiustificato: si dice che ospitino la massima concentrazione di tartarughe giganti della Terra (5.000 esemplari), campioni di peso e di longevità, ma il piccolo atollo corallino di Aldabra, nell’arcipelago omologo, il più a sud delle Seychelles, ne conta più di 100.000.
La flora
La Vallée de Mai, sull’isola di Praslin, è il santuario di 4.000 palme giganti, alte anche 45 m, che, uniche al mondo, producono il frutto, o forse sarebbe meglio dire seme, più conturbante dell’intero regno botanico, il coco-de-mer. La sua foggia ricalca in modo fedele gli organi sessuali della donna corredati da un bel paio di natiche rotonde.
Ma che le Seychelles siano un piccolo Eden di rarità botaniche lo dimostrano anche le 24 specie indigene di orchidee, tra cui l’endemica vaniglia selvatica, le 80 specie di felci e variopinte schiere di Hibiscus, frangipani, bouganville e rampicanti. Solo a Mahè, in una foresta a 700 m di altezza, cresce l’albero medusa: una piccola pianta alta dieci metri che produce frutti bianchi striati di rosa e una capsula, che si apre come una piccola medusa, da cui fuoriescono i semi alati.
Le erbe mediche
La foresta è anche una straordinaria farmacia naturale che gli abitanti delle Seychelles utilizzano da secoli per curarsi dai malanni meno gravi. I bonshommes du bois, erbalisti ufficialmente riconosciuti dal governo, operano come medici condotti nelle maggiori isole dell’arcipelago. E nonostante negli ultimi anni sia spuntata qualche farmacia moderna, gli abitanti preferiscono ancora ricorrere alle erbe medicinali.
Le coste
Le coste delle isole dell’arcipelago, spesso orlate da strisce di finissima sabbia e protette in alcuni punti dalla barriera corallina, sono una sequenza di palme da cocco e di alberi di takamaka che si specchiano nelle limpidissime acque turchesi del suo mare. Le 150 specie di pesci tropicali di barriera devono guardarsi dai micidiali barracuda e dagli uccelli predatori che volteggiano sopra di loro, a cominciare dalla fregata e dal fetonte, per arrivare alla sula e dal gheppio delle Seychelles.
Approdare sull’isola di Robinson Crusoe
Prologo perfetto alla visita delle Seychelles, che nell’immaginario collettivo corrispondono al perduto Paradiso Terrestre, è l’isola di La Digue, la più fotografata dai viaggiatori e la più presente sui cataloghi di viaggio. I secoli non sembrano averla sfiorata, almeno per due motivi: qui vivono solo 2.000 persone e i turisti sono un’esigua minoranza, come gli alberghi.
Così, dopo esser sbarcati nel piccolo porticciolo di La Passe, la si scopre esattamente come raccontano le guide: una serie di palme da cocco e una sinuosa esposizione di granito scolpito dal mare e dal vento. I colori dell’acqua, della sabbia, dei fiori, della terra sono quelli vividi dei Tropici. L’atmosfera è quella solare di una tela impressionista e le belle case coloniali, circondate dal verde, parlano d’altri tempi, quando dall’isola partivano i bastimenti carichi di noci di cocco.
Per godersi il meglio dell’isola non servono strategie di sorta, La Digue è perlustrabile in lungo e in largo grazie alle dimensioni ridotte (5 km per 3). A due passi dal porticciolo di arrivo, ecco le piccole baie di Pointe Source d’Argent, il più alto concentrato di quinte scenografiche dell’arcipelago (molte scene del film Robinson Crusoe del 1997 furono girate qui). Sull’altro versante dell’isola, invece, si trova il gioiellino isolato che è Anse Cocos, dove le orchidee crescono sulle palme e i fiori selvaggi invadono i bordi della spiaggia. A nord, quasi sulla punta più settentrionale, la giungla della Veuve Reserve, ultimo rifugio del Paradise Flycatcher o vedova delle Seychelles, un elegante uccello del paradiso dalla colorazione blu notte e la lunga coda a strascico.
Un ideale di paradiso
Lontane dallo stress, le Seychelles sono un territorio tropicale esclusivo e lussuoso, dove la criminalità, i pericoli per la salute e il disequilibrio sembrano essere appena presenti. Chi è alla ricerca del contatto con la natura e della tranquillità, sicuramente rientrerà a casa entusiasta del proprio viaggio, con una moltitudine di esperienze eccezionali da raccontare.